Federica Pellegrini, campionessa di nuoto veneziana, è stata elogiata dal presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti (Lega) per la sua solidarietà fuori dalla vasca (ha raccolto fondi per l’ospedale di Bergamo mettendo all’asta i suoi cimeli sportivi), sia per le dichiarazioni sullo sport, che non è fatto solo dai nomi altisonanti e strapagati della Serie A.
«Una vera leonessa, una autentica campionessa in vasca come nella vita – afferma Ciambetti in un comunicato -. Il Consiglio regionale del Veneto non poteva fare scelta migliore nell’assegnarle il Leone del Veneto» (lo scorso gennaio, n.d.r.).
«Non credo sia facile separarsi da oggetti attorno ai quali si raccolgono ricordi ed emozioni: la scelta di Federica è stata straordinaria ed esemplare perché dimostra che tutti siamo protagonisti di questo momento storico e che ciascuno di noi può fare qualcosa di importante. Anche il solo stare a casa pazientemente, l’indossare una mascherina protettiva, adoperare guanti plastificati e rispettare rigorosamente le distanze dagli altri significa fare qualcosa. Come ha detto la nostra campionessa, poi, lo sport non è solo il calcio».
«Anzi, è anche il calcio, soprattutto le serie minori e il mondo dilettantesco che raramente finisce sotto i riflettori delle grandi reti televisive. Se il football dei Messi, Donnarumma, Chiellini o Icardi raccoglie milioni di spettatori, altre discipline aggregano milioni di praticanti che danno vita a un movimento capace di vincere medaglie olimpiche o titoli mondiali ed europei magari nel silenzio o con pochissimi articolo di stampa o servizi televisivi. Atleti ma anche dilettanti, azzurri e azzurre ai vertici mondiali ma anche tantissima gente con tantissime famiglie coinvolte».
«Pensiamo a quel mondo, e anche ai lavoratori che ruotano attorno a palestre, piscine, impianti, piste, campi e tutte le strutture sportive animate da squadre, società, istruttori, allenatori e un esercito di dilettanti o semplici appassionati che si allenano con passione e regolarità. Il Dopo Civid-19 è fatto da questo mondo, anzi: lo sport italiano deve ripartire dagli sport minori. Del resto, l’attività sportiva è fondamentale anche per la salute dei cittadini, nella prevenzione e affiancamento nella cura di moltissime patologie. Ovviamente non tutti possiamo essere come la nostra grandissima Federica. Anzi: lei, assieme per altro a un nutrito numero di campionesse e campioni che vestono la maglia azzurra, è l’eccezione che non nega però l’antica locuzione ‘mens sana in corpore sano’, – conclude Ciambetti – motto che di questi tempi non andrebbe dimenticato se pensiamo alla ricostruzione verso il futuro».
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