Dopo aver emanato due Dpcm in 10 giorni il governo prepara un decreto ristori bis per le categorie economiche più colpite dalle chiusure anti-Covid. Ma il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa oggi in una nota (fonte Public Policy), pur sostenendo la necessità di una manovra economica da 20 miliardi, si dice contrario al Mes, cosiddetto fondo salva-stati, diverso dal Recovery Fund. Il Mes è stato rifiutato anche dalla Spagna, che però ha annunciato una patrimoniale. “Stiamo studiando le nuove misure da porre in essere, sia per il decreto Ristori bis che per la legge di Bilancio – afferma Villarosa – . Per un audace intervento di stimolo all’economia di per sé diventa necessario un nuovo scostamento. Al riguardo ho sempre sostenuto l’opportunità di almeno 20 miliardi di euro, e questa necessità diventa maggiormente motivata in relazione al calo reale delle entrate tributarie del 6,6%, rispetto agli eccessivi entusiasmi di chi ha commentato favorevolmente i dati del terzo trimestre del Pil”.
“In merito alle modalità, in relazione al quadro Pepp ed alle decisioni di politica monetaria espansiva della Bce – aggiunge – è chiaro che la migliore soluzione è rappresentata dalle emissioni di debito pubblico nazionale. Anche per le spese sanitarie ritengo siano maggiormente adeguati i tradizionali strumenti di indebitamento, quindi ribadisco l’inadeguatezza del Mes. Due sono i principali motivi, in primis bisogna evitare di subordinare l’Italia a qualsiasi forma di ingerenza nelle decisioni nazionali di politica-economica e poi le emissioni tradizionali di debito pubblico – motivate dall’emergenza Covid-19 – potranno rientrare nelle future decisioni della Bce di come trasformare o azzerare i debiti pubblici nazionali contratti durante l’emergenza. Parlare ancora di Mes mi sembra piu’ che altro un capriccio politico, anche Carlo Cottarelli ha dichiarato di poter viverne senza”, conclude.