Il Comune di Vicenza approva documento sui principi di giustizia riparativa

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giustizia riparativa

Questa mattina gli assessori al patrimonio e al bilancio del Comune di Vicenza hanno presentato i contenuti del documento sui principi di giustizia riparativa approvato dalla giunta nei giorni scorsi.

Il documento contiene i principi condivisi tra i partecipanti del Tavolo di giustizia riparativa per la città di Vicenza per avviare azioni di sensibilizzazione e promozione dei valori della giustizia riparativa (inclusione, partecipazione, rispetto, responsabilità, solidarietà, ricerca della verità) nei contesti in cui può sorgere il conflitto (famiglie, scuole, quartieri, associazioni, luoghi di lavoro) promuovendo l’utilizzo di modalità di gestione alternative dello stesso.


«Pubblichiamo la nota comunale odierna fatta salva la responsabilità dell’Ufficio stampa del comune nel verificare l’ottemperanza alla disposizione prefettizia che “dalla data di convocazione dei comizi elettorali (7 marzo, ndr) e fino alla chiusura delle operazioni di voto” fa “divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione, ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni” e fa “divieto a tutte le pubbliche amministrazioni di svolgere attività di propaganda di qualsiasi genere, ancorché inerente alla loro attività istituzionale, nei trenta giorni antecedenti l’inizio della campagna elettorale e per tutta la durata della stessa”»


“Si tratta di un percorso importante iniziato più di un anno fa – ha spiegato l’assessore alla partecipazione – che ha preso il via dalla riforma Cartabia, ancora in grande evoluzione e che in Veneto ha visto aderire Verona, Treviso e ora anche Vicenza. I principi approvati con questo primo documento costituiscono le linee guida delI’attività del tavolo di lavoro. La sinergia tra enti e associazioni del terzo settore mira al recupero della persona che ha commesso l’offesa e reinserirla all’interno della società civile senza che sconti una pena ma, al tempo stesso, facendo in modo che ritrovi un equilibrio sia con la persona offesa sia con il contesto circostante, con uno sgravio delle attività del tribunale”.

“Abbiamo assegnato due locali di proprietà comunale per lo svolgimento delle attività del tavolo di lavoro di questo importante progetto in quanto dedicati ad una causa che merita di essere sostenuta – ha precisato l’assessore al patrimonio –, ovvero la ricerca di instaurare un dialogo tra chi ha provocato un’offesa e la vittima, ricostituendo la situazione di equilibrio preesistente al fatto. Uno strumento applicabile sia in ambito penale sia in quello sociale e che si avvale delle figure dei mediatori grazie ad una delle riforme della giustizia riparativa più avanzate di sempre”.

Il documento è stato elaborato dai rappresentanti del Tavolo di giustizia riparativa, ovvero Comune di Vicenza, Tribunale di Vicenza, Uffici di Esecuzione Penale Esterna (Uepe), Ufficio di servizio sociale per i minorenni (Ussm), Ordine degli Avvocati di Vicenza, Camera Penale Vicentina, cooperativa Tangram, cooperativa Insieme e associazione 50 passi.

Il tavolo di lavoro, come stabilito dalla giunta nei giorni scorsi, ha sede nei locali di proprietà del Comune in via Porto Godi 2.

Tra gli impegni contenuti nel documento ci sono l’individuazione di un linguaggio comune nel presentare i temi legati alla giustizia riparativa; l’organizzazione di occasioni di sensibilizzazione sul tema nelle scuole, nelle attività con i giovani (servizio civile, università), in seminari dedicati, incontri nel territorio rivolti ai cittadini, corsi di formazione; il riconoscimento del ruolo del tavolo come luogo e sede di facilitazione nei percorsi e nei processi di giustizia riparativa, mettendo a disposizione della rete proprie competenze e risorse per il raggiungimento degli obiettivi comuni.

Inoltre, i sottoscrittori del documento si impegnano a riconoscere un ruolo attivo, pari dignità e uguali condizioni di accesso a tutte le persone coinvolte in un percorso di giustizia riparativa; a favorire l’accesso a esperienze di cittadinanza attiva, come una modalità di rielaborazione personale e di restituzione alla comunità del senso di giustizia e di sicurezza collettivo, riconoscendo le associazioni di volontariato, e gli enti di terzo settore in generale, come possibile luogo di incontro tra le persone coinvolte; promuovere la formazione dei mediatori esperti e la costituzione dei centri di giustizia riparativa pubblici.

Giustizia riparativa

Giustizia riparativa è un’espressione di sintesi utilizzata con riferimento a pratiche di ricomposizione dei conflitti e ad istituti giuridici anche molto diversi tra loro.

Secondo la legge, per giustizia riparativa si intende “ogni programma che consente alla vittima del reato, alla persona indicata come autore dell’offesa e ad altri soggetti appartenenti alla comunità di partecipare liberamente, in modo consensuale, attivo e volontario, alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato, con l’aiuto di un terzo imparziale, adeguatamente formato, denominato mediatore”.

I percorsi di giustizia riparativa possono essere avviati, quindi, a prescindere dall’accertamento di una responsabilità penale e di una sentenza di condanna.

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Fonte: Comune di Vicenza

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