La Giunta approva la concessione di impianti sportivi a due società e associazioni che si impegnano in importanti lavori di manutenzione

108
Comune di Venezia
Comune di Venezia

La Giunta comunale ha approvato ieri a Ca’ Farsetti due delibere che riguardano la concessione per la gestione di impianti sportivi situati in tutto il territorio di Venezia. “Con queste due delibere procede quell’iter già avviato nello scorso mese di aprile con il quale questa Amministrazione vuole dimostrare di aver invertito la tendenza nella gestione e l’utilizzo degli impianti sportivi – commenta il sindaco Luigi Brugnaro – In una logica di sussidiarietà tra pubblico e privato si è quindi deciso di permettere, alle associazioni che si sono dichiarate disponibili, di farsi carico di importanti lavori di manutenzione e riqualificazione delle strutture a fronte di un  accordo con il Comune e  di una concessione d’uso pluriennale che permetta loro di pianificare l’investimento. Dopo la realizzazione dell’Albo delle società e delle associazioni sportive, dopo l’avvio dell’iniziativa ‘6sport’ e la sua riconferma anche per il prossimo anno sia per le classi prime, grazie al contributo della Città Metropolitana, sia per le classi seconde, questo nuovo modo di dare in gestione le strutture sportive diventerà ulteriore volàno per renderle più belle, più sicure e più all’avanguardia”.

Nello specifico le due delibere approvate dalla Giunta concedono la gestione e l’uso di impianti sportivi alle seguenti società:

  • il “Centro sportivo Calcio via Cervino di Favaro” è stato concesso ad uso non esclusivo alla “A.S.A. Favaro 1948”. A fronte di una concessione della durata di 6 anni, la società si impegna ad eseguire lavori, per un importo di oltre 33mila euro, per l’adeguamento dei locali sottostanti la tribuna principale per regolarizzare la zona bar e realizzare i servizi igienici occorrenti in rapporto all’utenza, lo smantellamento della cucina esistente, la creazione di un locale deposito, la creazione di servizi igienici per disabili, per il pubblico e per gli addetti al bar, la creazione di un locale spogliatoio, la messa a norma dell’impianto elettrico e di riscaldamento, la tinteggiatura della zona soggetta ad interventi. Questi lavori saranno eseguiti entro la fine dell’anno mentre, per quanto riguarda la fornitura e posa di 16 proiettori a led, la società si impegna a realizzarli nel terzo anno di operatività della convenzione;
  • il “Centro Velico Terre Perse” del Lido è stato concesso ad uso esclusivo per la durata di 9 anni alla “Associazione Velica Lido A.S.D” la quale si è impegnata, a fronte di una spesa di 52mila euro, a posizionare una nuova tensostruttura da realizzare sullo spazio lasciato libero dal vecchio prefabbricato in legno e a portare a termine rifacimento totale delle dorsali luce ed acqua relative all’alimentazione di punti luce e punto gru con l’acquisizione di 5 colonnine multiservizi.

“La legge del 22 febbraio 2016 numero 9, recante ‘Misure urgenti per interventi sul territorio’ – commenta il direttore dei Servizi sportivi del Comune di Venezia, Maurizio Carlin – all’articolo 15 comma 6 stabilisce che ‘al di fuori degli interventi previsti dal Piano di interventi proposto dal Coni e approvato con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, le associazioni e le società sportive senza fini di lucro possono presentare al Comune, sul cui territorio insiste l’impianto sportivo da rigenerare, riqualificare o ammodernare, un progetto preliminare accompagnato da un piano di fattibilità economico finanziaria per la rigenerazione, la riqualificazione e l’ammodernamento e per la successiva gestione con la previsione di un utilizzo teso a favorire l’aggregazione sociale e giovanile. Con questo spirito – conclude Carlin – abbiamo accolto le richieste che ci sono pervenute e come Comune, riconosciuto l’interesse pubblico del progetto, è stato deciso di affidare la gestione gratuita dell’impianto all’associazione o alla società sportiva per una durata proporzionalmente corrispondente al valore dell’intervento e comunque, così come stabilito dalla legge, non inferiore a cinque anni”.