La legge spagnola sui rider obbliga le società di delivery a stipulare contratti di lavoro dipendente al posto di quelli di lavoro autonomo

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Rider di Deliveroo in città, dal 3 novembre 2021 entra in vigore il nuovo contratto CCNL
Rider di Deliveroo in città, dal 3 novembre 2021 entra in vigore il nuovo contratto CCNL

(Fonte The Vision) La scorsa settimana, in Spagna, è entrato in vigore il decreto legge del governo di Pedro Sánchez che regola il lavoro dei rider. Dal 12 agosto la cosiddetta ley rider obbliga le società di delivery a stipulare contratti di lavoro dipendente al posto di quelli di lavoro autonomo utilizzati fino a ora. Inoltre garantisce il diritto dei rider di conoscere il meccanismo degli algoritmi che regola le loro consegne. La ley rider è la prima normativa di questo tipo in Europa, ed è la risposta dell’esecutivo a una sentenza dello scorso settembre della corte suprema spagnola. Durante il contenzioso tra la piattaforma Glovo e un suo ex dipendente, i giudici avevano stabilito che il lavoratore era da considerare a tutti gli effetti un dipendente della società, dato che questa gli forniva i clienti ed era proprietaria del marchio per cui il rider lavorava e della tecnologia che lo rendeva possibile. Dopo mesi di trattative con sindacati e imprese, la legge è stata emanata lo scorso 11 maggio. Alcune associazioni di rider hanno però criticato la normativa perché questa priverebbe i lavoratori di ogni tipo di flessibilità e autonomia. Dalla sua entrata in vigore, infatti, i dipendenti delle società di delivery non potranno più scegliere quando e per quanto tempo effettuare consegne, né per quali delle varie piattaforme farlo. Per questo le associazioni che protestano chiedono di rivedere questa parte della normativa, pur mantenendo le tutele che questa ha introdotto per i circa 30mila rider spagnoli. Un’altra preoccupazione molto diffusa è che le nuove regole rischiano di privare dell’impiego quasi 23mila rider, cioè i tre quarti del totale. A confermare questo timore è già arrivato l’annuncio della volontà di Deliveroo di lasciare il mercato spagnolo. A fine luglio l’azienda ha fatto sapere che la nuova legge rischia di diventare troppo onerosa per un mercato che garantisce a Deliveroo appena il 2% dei suoi guadagni a livello globale.