La lettera con obiezioni ai vaccini di chi vuole libertà di non assumerli. Il direttore: rispettare anche libertà di non volersi far infettare da No vax

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Scorcio area terapie Covid commissione sul
Scorcio area terapie Covid

Gentile direttore, le chiedo, -visto che siete rimaste una delle poche realtà d'informazione che pubblica anche punti di vista "diversi" dalla narrativa impostaci-,  se può pubblicare il mio pensiero che vi allego.
Grazie e buon proseguimento
Claudio Fiori

Caro lettore, pubblichiamo la sua lettera, anche se potremmo confutarle in dettaglio, e non solo come premessa dovuta per correttezza e completezza di informazione, una serie di affermazioni, tra cui quella che i vaccini siano ancora sperimentali nonostante i 5 miliardi di dosi già inoculate nel mondo (quale vaccino ha una così ampia sperimentazione?) tanto che la Food and Drug Administration Usa  ha appena approvato definitivamente il vaccino Pfizer.

Potremmo obiettarle anche che, a fronte delle immancabili, in tutti i farmaci, controindicazioni (anche per la più iccocua delle aspirine) i tassi di infettabilità e di letalità per i non vaccinati siano infinitamente superiori a quelli di chi ha avuto anche solo una dose di vaccino.

Non obiettiamo sui principi generali di libertà (tanto più per coloro che, per motivi medici, non possono assumere certi medicinali), né introduciamo il tema degli eccessivi guadagni di certe multinazionali grazie ai vaccini, ma la libertà di ognuno di noi, lei sostiene quella di non vaccinarsi, non può ledere quella altrui, la stragrande maggioranza, di non essere infettato da chi rischia di farlo non vaccinandosi.

Detto questo, che speriamo la aiuti a fare altre riflessioni, proponiamo comunque la sua lettera che in alcune parti merita di essere valutata.

Solo, temiamo, che lei attinga a fonti, quale sì, prevenute.

Il direttore

Ecco la lettera

Sono un ultra sessantenne, ho ricevuto dalla Regione, un cortese invito alla vaccinazione. La lettera contiene molte inesattezze, rese ancor più gravi perché provengono da fonti istituzionali. Potrei rispondere punto per punto, ma essendo ospite di questo mezzo, non devo togliere troppo spazio. Inizio dicendo che il 27-1-2021 l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha approvato la risoluzione 2361, che merita di essere letta tutta ma particolare attenzione va rivolta al comma 7.3. Che la vaccinazione sia sperimentale lo affermano i continui “aggiornamenti” dei bugiardini nei quali vengono inseriti come effetti avversi: miocarditi, pericarditi, ictus, paralisi, trombosi, cecità, decessi e altro. Le stesse case farmaceutiche affermano che il vaccino “potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono“.

Prima bastavano due dosi dello stesso vaccino, ora le dosi sono 3, si parla di 4ª dose, e si possono anche miscelare vaccini diversi. Prima andava tassativamente conservato a -80° ora lo si fa anche in spiaggia, e come da raccomandazioni NON va mai ricongelato. È scritto nei bugiardini che “la durata della protezione non è nota”. Inoltre normalmente il vaccino viene testato su persone ammalate, non sulle sane. Nella lettera è scritto che “non è stata saltata nessuna fase della sperimentazione”, questa affermazione non è assolutamente vera, perché la si sta facendo sugli esseri umani. Pratica vietata da: Convenzione di Oviedo, Codice di Norimberga, Dichiarazione di Helsinki, dalla CEDU e da chissà quante altre fonti normative. Da non dimenticare in questo caso il Principio di Precauzione, che è una norma dell’UE. Per quanto riguarda l’autorizzazione al commercio dei “vaccini” è immissione in commercio condizionata, poiché sono “medicinali sottoposti a monitoraggio addizionale”. La sperimentazione non essendo saltata terminerà il 31-12-2023, tranne che per il Vaxzevria, la cui sperimentazione si concluderà il 31-3-2024, è scritto nei bugiardini, basta informarsi. Altra riga: “con la vaccinazione inoltre potrà ottenere il Certificato Verde Covid e spostarsi con maggiore libertà”. In Regione Veneto sanno che sono vigenti i Regolamenti 2021/953 e 954 del Parlamento Europeo, data 14 giugno 2021, i quali essendo regolamenti, IMPONGONO agli stati membri di evitare le discriminazioni? Nella lettera è infine riportata la raccomandazione di indossare, come sempre, una mascherina che copra naso e bocca. Non sono serviti decine di studi e ricerche, anche dell’OMS, i quali spiegano scientificamente che le mascherine alterano l’attività respiratoria e possono creare problemi di acidosi ed ipossiemia e non solo? Qualora dovessi risultare affetto da Covid-19 posso sempre contare sul trattamento domiciliare, da fare in urgenza, non certo con la “tachipirina e vigile attesa”. Concludo ricordando che la sperimentazione clinica è disciplinata anche dal Regolamento UE n°. 536/2014 del 16 aprile 2014. In quanto al tornare ad una vita normale, come scritto nella lettera, sono 18 mesi che abbiamo sempre attuato tutte le accortezze che ci chiedevano, in quanto ci dicevano, erano misure necessarie per potersi riabbracciare (ricordate??) ma siamo ancora al punto di partenza, in più hanno distrutto l’economia ed i rapporti sociali. Visto che non esistono evidenze scientifiche, ne legali, ne etiche per questa inoculazione, chiaro segno che molte, troppe cose non quadrano, perché dovrei partecipare ad una sperimentazione?

Claudio Fiori
Presidente Comitato Veneto Sensibilità Chimica

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