Giovanni Marangoni è un cittadino di Vicenza, sociamente impegnato, che vuole sapere se la zona in cui risiede sia inquinata da Pfas e si batte da solo per avere risposte (qui la lettera da lui inviata a tutti gli interessati, qui Allegato estratto tangenziale Vicenza, ANAS, V.I.A., PFAS, UNESCO) arrivando a convocare, con regolare autorizzazione della questura, una conferenza stampa per stamattina in Contrà Gazzolle di fronte alla prefettura, dove lo abbiamo ascoltato e intervistato (il video è in copertina).
L’area è quella interessata dalla costruzione dal primo stralcio del primo tronco della Tangenziale di Vicenza, la famosa “Bretella dell’Albera” che completerà da nord est a nord ovest la viabilità esterna cittadina, una delle altrettanto famose “compensazioni” ottenute dal sindaco Variati a fronte della costruzione della base Del Din.
L’opera, che è in corso di realizzazione da parte di Anas, è oggetto del Piano di Monitoraggio Ambientale previsto dalla V.I.A. (Valutazione di impatto ambientale), approvato nel gennaio 2018 e Arpav ha richiesto anche il monitoraggio delle sostanze Perfluoroalchiliche (cioè Pfas e simili) che “costituiscono – scrive l’Agenzia regionale – un elemento critico per le falde del Veneto occidentale.”
Il problema è che, a distanza di quattro anni e mezzo dall’avvio del cantiere, Anas non ha ancora consegnato alla Provincia di Vicenza e all’Arpav gli esiti dei monitoraggi eseguiti. La Provincia ha già richiesto due volte la documentazione ma non ha ricevuto nulla.
Questo è un altro profilo negativo di un’opera pubblica penalizzata da tempistiche di realizzazione straordinariamente lunghe e dai conseguenti ritardi. “Del progetto esecutivo di Anas – sottolinea Marangoni – ci sono addirittura due versioni diverse presso il Comune e presso l’Arpav“.