La mancanza degli Stati Uniti d’Europa, Vincenzo Donvito (presidente Aduc): Afghanistan e non solo…

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Stiano assistendo più o meno ammutoliti ma sicuramente immobili – scrive nella nota che pubblichiamo Vincenzo Donvito, presidente Aduc (qui altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) – a quanto sta accadendo in Afghanistan, ormai nella mani dei Talebani (è questione di giorni), che intendono stabilire un qualche regime che avrà a che fare con l’instabilità del Pianeta: una versione aggiornata di chi a suo tempo sosteneva Osama Bin Laden o il califfato dell’Isis.

La missione di pace internazionale è fallita su tutti i fronti. Un solo esempio: l’Afghanistan era tra i principali Paesi produttori di oppio prima della missione di pace e, oggi, produce ed esporta il 90% dell’oppio illegale che, nelle varie versioni da consumo, inonda il mondo. E’ probabile che un’attenzione a questo fenomeno con un approccio legalizzatorio avrebbe aiutato Afghanistan e mondo. Non ci hanno pensato gli Usa e non ci pensano i Talebani: entrambi proibizionisti così come lassisti nel perseguire produzione e traffico, pena l’esplosione totale del Paese per mancanza di lavoro. Gli Usa e i suoi alleati hanno fatto politica di pace su un’economia basata sull’illegalità, e altrettanto sembra che faranno i Talebani quando, conquistando anche Kabul, avranno il controllo totale.

E mentre gli americani e i loro alleati se ne vanno, registriamo un’esortazione del segretario generale dell’Onu, Antonio Gutieres, a cessare immediatamente le offensive in corso. Anche qui abbiamo un’iniziativa di pace che, come per americani/alleati, chiede stabilità confermando l’illegalità di produzione e traffico di oppio (l’Onu è in prima fila – Unodc – nell’applicazione delle politiche proibizioniste).

Gli americani hanno deciso che sono più importati i loro problemi interni e altri scenari di instabilità. Tutti li seguono: i protagonisti del mondo vanno avanti da tempo in questo modo.

Tra questi protagonisti manca l’Europa che, come nazione non esiste, anche se come potenza economica è seconda solo a Usa *, e non ha un suo esercito. Quindi la sicurezza della seconda economia mondiale è affidata alle decisioni degli Usa.

La fotografia è questa:

– si cerca di portare pace e stabilità in un Paese come l’Afghanistan perché da esso dipende anche il resto del mondo, inclusa la seconda economia mondiale (Ue) che, però, non ha nessun potere decisionale in materia.

– lo si fa tollerando che l’economia di questo Paese si basi sull’illegalità dell’oppio che, esportato nei nostri Paesi, provoca altrettanta illegalità.

– ora si lascia tutto nelle mani di Talebani che promettono di peggiorare la stabilità dell’Afghanistan e la sicurezza mondiale, sempre inclusa la seconda economia mondiale. E sulla droga i Talebani saranno uguali agli americani.

Domanda: l’Unione Europea è contenta di guardare e subire? Perché non si da gli strumenti per essere protagonista e decidere le proprie sorti, visto che l’illegalità dell’oppio afghano inonda il proprio continente materialmente, con molteplici conseguenze sociali ed economiche? E visto che la responsabilità di essere la seconda economia mondiale è monca di potere decisionale, dovendolo sostanzialmente affidare agli Usa?

Domande che valgono per l’Afghanistan (oggi all’attenzione mediatica più che mai) come per qualunque altro luogo del mondo. Ciò che accade a Kabul o a Sanaa o a Ouagadougou o a Sao Paolo riguarda anche l’Europa, per se stessa e per una sua economia che è tale in tutto il Pianeta.

Il passaggio conseguenziale é: a quando gli Stati Uniti d’Europa?

* Banca Mondiale, Pil nominale

Vincenzo Donvito, Aduc