“La montagna veneta, teatro di distruzione e ricostruzione”. Dalla Grande Guerra al Vaia

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La Grande Guerra, Monte Zebio sopra Asiago (foto Archivio fotografico del Museo del Risorgimento e della Resistenza)

Un corso di formazione per docenti per approfondire gli aspetti di vicinanza e analogia tra due eventi che hanno interessato con la loro devastazione la montagna veneta: la Grande Guerra e la Tempesta Vaia.

Si svolgerà in collaborazione con il Museo del Risorgimento e della Resistenza il corso promosso dal Club Alpino Italiano “La montagna veneta, teatro di distruzione e ricostruzione. 1918-2018: dalla Grande Guerra alla Tempesta Vaia” e uno degli incontri sarà ospitato, il 14 settembre, nell’auditorium di Villa Guiccioli.

Il corso, finanziato nell’ambito dell’accordo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e Regione del Veneto, è organizzato dal CAI Veneto, in collaborazione con Provincia di Vicenza, Fondazione Istresco, Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza, Museo naturalistico “Patrizio Rigoni” di Asiago, Museo etnografico della Comunità di Foza, Istituto di Cultura Cimbra di Roana.

Direttori scientifici del corso sono Mauro Varotto, docente al Dipartimento di Geografia e Geografia Culturale dell’Università di Padova, e Mauro Passarin, direttore dei Musei Civici e del servizio attività culturali del Comune di Vicenza. Responsabile organizzativo è Gianni Frigo, componente del gruppo di lavoro Progetto CAI scuola.

A distanza di quasi tre anni dalle calamità naturali che tra il 27 e il 30 ottobre 2018 hanno pesantemente colpito le montagne venete, note come “Tempesta Vaia”, i segni della violenta perturbazione sono ancora visibili. Si stima che la tempesta abbia danneggiato più di 40 mila ettari di superficie boschiva delle Alpi Orientali, rendendo alcuni tratti del paesaggio irriconoscibili.

Le immagini della devastazione ricordano con sorprendenti somiglianze i luoghi della montagna veneta divenuti scenari di guerra cent’anni prima e devastati dai combattimenti. Numerose sono le analogie tra il fronte della Grande Guerra e il passaggio della Tempesta Vaia: boschi distrutti, tronchi spezzati e divelti, case diroccate, vallate sconvolte.

Il Club Alpino Italiano, che ha contribuito con i propri volontari allo sforzo della ricostruzione, ha ritenuto di promuovere una iniziativa di formazione rivolta ai docenti che operano nel mondo della scuola, con l’obiettivo di favorire la conoscenza delle testimonianze e delle tracce della Grande Guerra, la conservazione della memoria storica e la promozione della sua trasmissione, prendendo spunto dalle zone teatro dei cruenti eventi del 1918 interessate nel 2018 dalla Tempesta Vaia.

Articolato in due fasi di tre incontri teorici e quattro uscite in ambiente, il corso intende offrire una esperienza di informazione e formazione ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado della Regione Veneto. Lavorando sul raffronto comparativo potranno emergere sorprendenti vicinanze negli effetti distruttivi sulla montagna veneta dagli sconvolgimenti della guerra e della tempesta, i primi provocati dalla volontà di distruzione dell’uomo, i secondi dovuti alla furia di elementi naturali forse però innescata ancora una volta dall’uomo stesso. Il corso di formazione si pone lo scopo di impegnare i docenti partecipanti in un percorso di approccio ad un’area di valenza storica e di particolare interesse didattico, di conoscenza del territorio montano del Veneto toccato dagli eventi della Grande Guerra e dalla Tempesta Vaia, di recupero della memoria storica degli avvenimenti, di analisi delle cause e delle conseguenze dei due eventi, di riflessione sugli errori commessi.

Nella fase teorica ci saranno tre incontri pomeridiani, a cadenza settimanale, nel corso dei quali sono previste relazioni di esperti dei luoghi e degli eventi legati alla Grande Guerra e alla Tempesta Vaia, con particolare riferimento all’Altopiano dei Sette Comuni e alle Prealpi Venete. Gli incontri si terranno in tre diverse sedi museali della provincia di Vicenza, tra cui appunto il Museo di Villa Guiccioli.

La fase pratica prevede quattro uscite in ambiente, lungo le linee del fronte degli Altopiani e nei luoghi dove sono ancora evidenti i segni della Tempesta Vaia, con visite accompagnate ai luoghi della memoria storica, teatro di aspri e sanguinosi combattimenti durante il periodo della Grande Guerra, a strutture difensive, alle vallate segnate dal passaggio di Vaia, ai versanti boscosi.

Il corso prenderà il via martedì 7 settembre alle 15 con il primo incontro in programma a Roana, all’Istituto di Cultura Cimbra “Agostino Dal Pozzo”.

Il Museo del Risorgimento e della Resistenza ospiterà il secondo incontro della fase teorica, martedì 14 settembre dalle 15 alle 19. L’appuntamento a Villa Guiccioli prevede quattro relazioni: la prima di Paolo Pozzato dal titolo “Quarantun mesi di conflitto contro un’ora di bufera: le aree due volte distrutte”. La seconda relazione sarà proposta da Daniele Zovi con “Il ripristino del primo dopoguerra”. Sarà poi la volta di Paola Favero con “L’evento Vaia e le sue distruzioni”. Concluderà la sessione formativa l’intervento del direttore dei Musei Civici Mauro Passarin, che parlerà di “Sede museale: patrimonio, collezioni e fruibilità”.

Il terzo incontro si terrà al Museo etnografico di Foza il 21 settembre mentre le uscite della fase pratica in ambiente si svolgeranno tra sabato 11 settembre e sabato 25 settembre.

L’iscrizione al corso di aggiornamento deve avvenire attraverso la piattaforma MIUR SOFIA. Per informazioni sulle modalità di partecipazione al corso e sul programma possono essere contattati i responsabili professor Gianni Frigo, tel 347-3528516, mail gianni.frigo.57@gmail.com, e professor Francesco Carrer, tel. 335-384056, mail f.carrer@cai.it.