La Newsletter di Repubblica del direttore Maurizio Molinari: la lotta al virus a un momento della verità, Green Pass e…

194
Una frana dovuta alle incessanti piogge che hanno colpito la Germania occidentale ha investito alcune abitazioni nella località di Erftstadt-Blessem, a circa 40 chilometri da Colonia (Epa)
Una frana dovuta alle incessanti piogge che hanno colpito la Germania occidentale ha investito alcune abitazioni nella località di Erftstadt-Blessem, a circa 40 chilometri da Colonia (Epa)

La lotta al virus si avvicina a un momento della verità in cui le scelte che la politica sarà chiamata ad assumere non consentiranno margini di ambiguità. In un quadro di forte ripresa dei contagi (l’indice RT è balzato dallo 0,66 della scorsa settimana allo 0,91) nel nostro Paese, come nel resto dell’Europa, entro la fine di questo mese il Governo disciplinerà con un decreto nuove direttive che impediscano che questa seconda estate di pandemia si trasformi nella premessa di un autunno di nuove chiusure che il Paese non riuscirebbe a sostenere. La chiave – come il Governo stabilirà nelle prossime settimane – è nel Green Pass, il solo strumento – come spieghiamo nel titolo di apertura del giornale – che consentirà di viaggiare su mezzi pubblici, su aerei, navi, treni e che permetterà non solo di presenziare ad eventi ma anche di frequentare locali aperti al pubblico (bar e ristoranti) in zone a rischio sottoposte a un eventuale cambio di colore. Che, tuttavia, al momento, resterà bianco per tutte le nostre Regioni. Nonostante i contagi in aumento, infatti, Cts e Governo si preparano a rivedere i criteri che disciplinano l’indice di rischio dei territori, agganciandolo al numero di ricoveri e terapie intensive.

 

Il passaporto verde (per il quale sarà necessario una vaccinazione con doppia dose o un tampone negativo nelle 48 ore precedenti) si prepara dunque a diventare l’elemento di vera discontinuità rispetto a quanto abbiamo conosciuto dall’inizio della pandemia. Perché la sua obbligatorietà – come accaduto in Francia – aiuterà a sostenere la campagna di vaccinazione, a mantenere sostenuto il numero di tamponi giornalieri effettuati, ad avvicinare il momento dell’immunità di gregge e a chiamare non solo la Politica ma l’intero Paese a un’assunzione di responsabilità. Quella – come osserva nel suo commento Francesco Bei – per la quale la libertà di tutti (i vaccinati) non può essere tenuta in ostaggio, né messa a repentaglio dalla libertà di pochi di rifiutare il vaccino, le mascherine, i tamponi.

 

Alla pagina interna dedichiamo anche il catenaccio del titolo di apertura, con Giorgia Meloni che rovescia il tavolo del centro-destra dopo il rifiuto di Lega e Forza Italia di appoggiare il candidato di Fratelli d’Italia nel nuovo cda della Rai. Mentre Massimo Recalcati, nel suo commento, esamina la “gramigna dell’insulto” che ha aggredito e continua a tenere in ostaggio la discussione sul disegno di legge Zan contro l’omotransfobia.

 

L’altro tema del giorno continua a essere la devastazione senza fine, figlia del cambiamento climatico, che, nelle ultime 48 ore, ha colpito con esondazioni, frane, crolli la Germania occidentale, il Belgio e una parte della Francia. In Germania, il nostro Giampaolo Cadalanu ha raggiunto e ci racconta l’epicentro della catastrofe, Schuld. Mentre Claudio Tito, in Belgio, ci porta a Liegi, in una città fantasma. “Il messaggio dell’acqua” è il commento firmato da Tonia Mastrobuoni con cui riflette sul significato di questa ennesima catastrofe ambientale, sui ritardi imperdonabili della Politica, per una volta non solo italiana, ma europea. E sull’urgenza, dunque, della svolta “verde” su cui, proprio in questi giorni, l’Europa è tornata a dividersi spaventata dal costo che questa comporterà.

 

La fotonotizia è dedicata alla scomparsa, a soli 44 anni, dell’attore e sceneggiatore campano Libero De Rienzo, trovato morto nella sua abitazione per cause su cui la Procura di Roma ha aperto un’indagine per “decesso conseguenza di altro reato”. La storia di questo giovane e visionario artista, protagonista, tra gli altri di film come “Santa Maradona” e “Fort Apasc” (la storia del giornalista Siani ucciso dalla camorra), è nel ricordo che ne fa Elena Stancanelli.

 

Due le letture di prima pagina. Paolo di Paolo firma la prima di quattro puntate di un reportage con cui, a distanza di oltre sessant’anni, ripercorre il viaggio che, nel 1959, nell’Italia alla vigilia del boom economico, Pier Paolo Pasolini fece toccando le spiagge di Salerno, Ostia, Ancona, Trieste. Mentre René de Ceccatty ci racconta il ritorno di ciò che pensavamo appartenesse al passato: la censura nella letteratura. Mentre la terza, altrettanto imperdibile lettura, vi aspetterà domani in edicola. Con Alberto Angela che, per Repubblica, ci porterà domenica nella Roma di Nerone e nel celebre rogo che la avvolse.

Buona lettura,

Maurizio Molinari

Italia

Le ombre di Mafia spa, le aziende infiltrate più vicine al fallimento. Tre studiosi dell’Università Bocconi di Milano hanno analizzato un campione di 1.840 imprese lombarde collegate con diverse modalità al crimine organizzato e hanno fatto una scoperta sorprendente: le aziende a partecipazione criminale e mafiosa, contrariamente a quello che abitualmente si pensa, corrono più rischi di fallire rispetto alle altre presenti sul mercato perché presentano in genere una redditività più bassa, un debito più alto e una minore liquidità. (Repubblica)

 

Se la Giustizia non riconosce la violenza contro le donne. Indagine della commissione d’inchiesta sul femminicidio nelle procure e i tribunali di tutta Italia: mancano pool specializzati, bassa la formazione di magistrati e avvocati, nel processo civile i maltrattamenti diventano soltanto “conflitti familiari”. Come si fa a combattere la violenza contro le donne se questa non viene “riconosciuta” in ambito giudiziario, nelle procure, nei tribunali, tra magistrati, avvocati, psicologi? (Repubblica)

Prete ha un figlio, ma per il giudice non deve fargli da padre e non ha violato gli obblighi di assistenza familiare. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verona ha archiviato l’accusa di violazione degli obblighi di assistenza familiare nei confronti di un sacerdote veronese di 45 anni – che ora svolge il suo ministero in Friuli – che non aveva riconosciuto un figlio nato da una relazione con una donna, pur ammettendo di esserne il padre biologico e, in qualche modo, contribuendo al suo mantenimento. (Messaggero Veneto)

Mappamondo

Morire per raccontare: ucciso in Afghanistan il fotoreporter Pulitzer Siddiqui. Il giornalista dell’agenzia Reuters era “embedded” con le forze speciali afgane nella provincia di Kandahar. È stato colpito mortalmente mentre copriva gli scontri tra esercito e talebani. Aveva seguito le guerre in Afghanistan e Iraq, la crisi dei Rohingya, le proteste a Hong Kong e i terremoti in Nepal. (Repubblica)

 

Perù, quattro arresti per l’omicidio della missionaria laica Nadia De Munari. Quattro persone sono state arrestate in Perù per l’omicidio di Nadia De Munari, la missionaria laica dell’Operazione Mato Grosso morta nel Paese Sudamericano il 24 aprile scorso. La donna, volontaria vicentina, morì in seguito alle ferite riportate nell’aggressione avvenuta nella notte tra il 20 e il 21 aprile. (Stampa)

 

Vaccini, Biden contro Facebook: “La disinformazione sui social media sta uccidendo molte persone”. “Qual è il suo messaggio per le piattaforme come Facebook?”. Rispondendo alla domanda di un giornalista, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha lanciato un appello contro la cattiva informazione sul Covid che serpeggia soprattutto sui social media e che, ha detto, “sta uccidendo molte persone”. (Open)

Focus

Come il lockdown ha cambiato il mercato della droga a Milano. Meno contatti fisici, visto il periodo, e più operazioni virtuali. E l’hashish, che arriva dal vicino Marocco via Spagna, come prima droga sequestrata anche perché “più facile” gestirne il traffico in tempi di restrizioni. Nell’ultimo anno e mezzo anche gli scenari nel mondo degli stupefacenti si sono dovuti adeguare ai divieti che la pandemia ha imposto. (Repubblica)

Sport

“Non scegliamo tra i Giochi e i figli”, le mamme rompono la bolla di Tokyo. E le mamme? Anzi le SuperMom. Quelle che partoriscono, allattano, e non smettono di giocare. Le atlete, insomma. Come fanno a Tokyo, dove a tutti è stato proibito di portare famiglia? La maratoneta Aliphine Tuliamuk: “Mi costringete ad una scelta che non posso fare”. (Repubblica)