(Articolo del consigliere comunale Jacopo Maltauro sullo spostamento della biblioteca Bertoliana su Vicenza Più Viva n.3 dicembre 2023-gennaio 2024, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).
In questo spazio dedicato alle riflessioni sui temi che agitano l’attualità politica e consiliare in città, vista dai consiglieri comunali più giovani, non posso non soffermarmi sul dibattito che si è sviluppato attorno al progetto della Nuova Biblioteca Bertoliana all’ex Tribunale di Santa Corona. È un tema che mi sta a cuore non per anagrafe o per partigianeria, ma perché da amministratore tengo particolarmente al futuro di Vicenza, un futuro che per me passerà inevitabilmente dalla crescita universitaria e dalla ripartenza commerciale e culturale del nostro tessuto cittadino, asset strategici di sviluppo che la politica ha l’arduo compito di tradurre in opere, investimenti strutturali e impegni concreti. È proprio in questo senso che la riqualificazione dell’ex Tribunale con la creazione di una nuova Biblioteca innovativa assume un valore significativo. Non si tratta di un mero spostamento fisico dall’attuale complesso della Bertoliana, ma di qualcosa di ben più ambizioso: dare vita in questa città ad uno spazio moderno sul modello delle grandi biblioteche europee in grado di attrarre giovani e, quindi, nuove iniziative commerciali e di integrarsi con lungimiranza con i simboli della nostra cultura. L’obiettivo è quello di colmare dopo anni un buco nero in pieno centro storico, di rivitalizzare il quartiere e di stimolare un virtuoso quadrilatero culturale con il Teatro Olimpico, Palazzo Chiericati e l’Università di Viale Margherita. La precedente amministrazione ha creduto a questo contesto e ha prodotto uno studio di fattibilità sullo stabile di Santa Corona, uno studio “biblioteconomico” partecipato, che ha suddiviso spazi e obiettivi, un’avviata interlocuzione con la Soprintendenza e, infine, uno stanziamento complessivo di circa 2 milioni e mezzo all’anno per una cifra, tra avanzo amministrativo e piano triennale, di più di 8 milioni di euro complessivi.
Qualcuno potrebbe dire che ciò non basta per portare a casa un’opera che supera i 20 milioni di euro di investimento e ciò è vero, ma è una base progettuale concreta e mossa da una precisa visione politica. Una visione che però ad oggi l’attuale Amministrazione Possamai ha deciso di frenare bruscamente, cancellando i milioni stanziati nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Un sindaco “anagraficamente” giovane che frena sui giovani e sul futuro universitario di Vicenza per me stride parecchio. Se nel mandato precedente i tempi sono stati forse troppo lunghi per far correre l’avvio progettuale sui binari giusti, in questo mandato al contrario i tempi sembrano troppo brevi per archiviare il progetto perché “mancano le risorse complessive”. Attorno ad un’opera come questa dovrebbero emergere le qualità migliori della politica cittadina, trovando coralità e coraggio e superando l’appartenenza ideologica e il paternalismo progettuale; così facendo a essere sconfitti saranno sempre e solo Vicenza e i Vicentini, ancora una volta sacrificati sull’altare della discontinuità politica. Come Consigliere e Capogruppo consiliare in queste settimane non mi sono dato per vinto; abbiamo organizzato un sit-in davanti all’ex Tribunale partecipato da studenti, residenti e universitari e promosso 5 gazebo informativi in centro storico con annessa raccolta firme ampia e libera, senza simboli di partito, proprio come dovrebbe essere la Nuova Bertoliana. Uno stimolo che abbiamo lanciato verso chi oggi amministra con un’unica finalità: dare un contributo qualitativo alla crescita della nostra grande comunità.