La nuova sede della polizia di stato in uno dei “vuoti” della città: botta e risposta tra Achille Variati e Claudio Cicero

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Sindaco Variati: “Con Demanio e Questura pronti a studiare la soluzione migliore per il trasferimento dalla caserma Sasso”. Consigliere Cicero: fine mandato come allucinazioni d’alta quota
“L’amministrazione comunale raccoglie con interesse la disponibilità dell’Agenzia del Demanio ad individuare una nuova sede per la polizia di stato al posto della caserma Sasso” – ha dichiarato il sindaco Achille Variati dopo che questa mattina Roberto Reggi, direttore generale dell’Agenzia del Demanio, a margine della cerimonia di firma dell’accordo per la riqualificazione di San Biagio, ha manifestato tale volontà.

Attualmente la polizia utilizza infatti sia le strutture di viale Mazzini, di proprietà dello Stato, sia quelle della caserma Sasso, in contra’ Santa Maria Nova, per la quale il Ministero dell’Interno paga a un fondo privato un affitto annuo di 1 milione e mezzo di euro fino al 2022. Di qui la necessità, manifestata dalla Questura, di individuare una nuova sede a cura del Demanio.

“Alla luce delle evidenti esigenze di risparmio e di riorganizzazione dell’importante servizio svolto dalla polizia di stato – ha proseguito il sindaco – propongo l’istituzione di un tavolo tecnico tra Comune di Vicenza, Agenzia del Demanio e Questura per analizzare pro e contro delle possibili alternative alla caserma Sasso. Per noi sarà un lavoro preparatorio, da trasferire alla nuova amministrazione”.

Con questo obiettivo il sindaco ha elencato alcuni spazi attualmente vuoti che potrebbero essere oggetto dell’analisi del gruppo di lavoro. Si tratta dell’ex Centro servizi della Banca Popolare di Vicenza, oggi in liquidazione coatta e di cui lo Stato è il primo creditore (è una grande struttura di quasi 37 mila metri quadrati, vicina alla Questura di viale Mazzini e servita da un parcheggio di 12 mila metri quadrati); l’ex sede della Camera di commercio, attigua a Palazzo Repeta, tra corso Fogazzaro, piazza San Lorenzo e strada del Garofolino; l’ex Tribunale di Santa Corona, di proprietà comunale; l’ex seminario di Santa Lucia, di recente acquisito dall’Azienda Ulss 8 Berica.

“Le dichiarazioni del sindaco Variati sullo spostamento, in città, degli uffici della Polizia di Stato oggi ospitati alla caserma Sasso mi hanno lasciato senza parole: evidentemente vi deve essere una specie di sindrome da fine mandato, con allucinazioni come se si fosse in alta quota senza ossigeno.”: è così che il Consigliere comunale Claudio Cicero ribatte alle dichiarazioni di oggi del Sindaco Variati, in merito alla necessità di trovare una nuova sede agli uffici e ai reparti della Polizia di Stato attualmente ospitati alla caserma Sasso.

“A parte la demenziale scelta dello Stato di affidare ad un fondo privato di cartolarizzazione una caserma come la Sasso ove ancora vi sono reparti della Polizia, pagando così un salato affitto per un bene che era demaniale, le opzioni manifestate da Variati sono semplicemente ridicole. Presso la caserma Sasso vi sono i reparti della Polizia Stradale e della Polizia delle Comunicazioni, oltre al punto di arrivo, identificazione e smistamento dei profughi destinati alla provincia di Vicenza. Non proprio uffici e servizi da collocare in corso Fogazzaro e piazza San Lorenzo (ex Camera di Commercio), in contra’ Santa Corona (ex Tribunale) o a Santa Lucia (ex Seminario, fronte Ospedale). Queste proposte la dicono lunga sulla valorizzazione del centro storico che ha in mente questa maggioranza, fortunatamente a fine mandato. La Polizia Stradale in piena ZTL, poi, sembra una contraddizione in termini.

Diversa, ma egualmente sbagliata, è invece la proposta di utilizzare gli spazi dell’ex Banca Popolare in via Btg. Framarin: premesso che non è certamente la sede adatta per l’arrivo dei profughi, forse il complesso ex Popolare è addirittura troppo grande per la Polizia Stradale e per la Polizia delle Comunicazioni. Ricordo la proposta avanzata dal sottoscritto di collocare in quello stabile la sede, veramente e finalmente unica, del Municipio, abbandonando anche la scelta del front office di via Torino. Il Sindaco rispose che la proposta non era neppure percorribile, perché lo stabile della banca serviva a garantirne il fallimento. Con il fallimento della banca sono falliti anche gran parte della città e del suo tessuto sociale e un risarcimento simbolico, con il trasferimento dell’immobile al Comune, era politicamente possibile e doverosamente esplorabile. Adesso apprendiamo che il Sindaco indica quello stabile per le forze di Polizia, sempre a favore della città: evidentemente ha cambiato idea, ma ammettere che un consigliere di minoranza aveva ragione sarebbe ammettere la propria sconfitta. Troppo anche per un Variati a fine mandato.”.