Prosegue in modo intenso e articolato l’azione di contrasto da parte della Polizia Locale agli spacciatori che verso sera si sono riaffacciati in via Piave. Nei giorni scorsi il Servizio Sicurezza urbana ha organizzato un pattugliamento rinforzato della strada e delle vie del circondario, letteralmente “zonizzando” l’importante arteria cittadina con tre radiomobili nelle ore serali. Un assetto operativo che continuerà a tempo indeterminato finché lo si riterrà opportuno.
“Le attività identificative delle pattuglie stanno dimostrando che i pusher presenti ora in via Piave sono in possesso di permessi di soggiorno per motivi umanitari o sono ricorrenti avverso a provvedimenti di diniego del rinnovo del permesso di soggiorno – spiega il commissario capo Gianni Franzoi, responsabile del Servizio di Sicurezza urbana – Si tratta di quasi tutti cittadini nigeriani, molti dei quali in arrivo in treno da Padova”.
Le radiomobili in servizio in via Piave hanno l’obiettivo di garantire la sicurezza, allontanare gli spacciatori e mandare a monte ogni possibile compravendita tra spacciatori e acquirenti, identificando anche i clienti. “Con il nuovo Regolamento di Polizia urbana sia clienti che pusher, oltre alle sanzioni penali e amministrative previste dal Testo Unico sulle sostanze stupefacenti, saranno anche assoggettati a severa sanzione pecuniaria – continua il commissario capo Franzoi – questo in quanto si rende necessario agire anche sul contrasto della domanda, oltre che a quello dell’offerta di sostanze”.
Oltre alle attività delle radiomobili, sta agendo in zona anche il Nucleo operativo del Servizio Sicurezza urbana, con operatori in abiti civili. Dopo aver sequestrato nelle scorse serate sia eroina che marijuana e hashish, ieri sera il Nucleo, verso le 23.40, ha arrestato in flagranza di spaccio continuato, tra la vie Piave e Fiume, un cittadino nigeriano di 24 anni che aveva ceduto alcune dosi di cocaina ad un venticinquenne mestrino e ad un siciliano di 24 anni; il primo era arrivato in zona a piedi, il secondo a bordo di un’auto.
Il pusher finito in manette, giunto in Italia a Lampedusa nel 2013, era già stato denunciato per spaccio anche in Lussemburgo e il 4 marzo scorso era stato segnalato all’autorità giudiziaria sempre per compravendita di droga a Mestre. Nel frattempo il sospetto era transitato anche per Foggia e Novara.
Dopo aver trascorso la notte nella cella di sicurezza del Corpo, questa mattina il 24enne sarà presentato al cospetto del giudice.