La Polizia locale di Bassano torna autonoma, FdI bacchetta Naclerio reo di “lesa disciplina di partito”: «la linea è una e una sola!». Javol!?

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Nicolò Naclerio, un
Nicolò Naclerio, un "Fratello" in gabbia (immagine costruita con l'aiuto della Intelligenza... artificiale)

Si apre una crepa dentro Fratelli d’Italia dopo il voto del consiglio comunale di Bassano che ha sancito l’uscita della Polizia Locale dall’Unione Montana del Brenta. Se per alcuni è la città a isolarsi dal resto del territorio, per altri è il consigliere bassanese Gianluca Pietrosante – promotore della proposta – ad aver rotto con la linea del suo partito. Ma ora, con l’intervento a suo favore del capogruppo FdI a Vicenza Nicolò Naclerio, a essere finito sotto accusa è proprio quest’ultimo.

Naclerio, che con Pietrosante condivide non solo il partito ma anche una lunga amicizia personale, ha deciso di rompere il silenzio politico esprimendo “pieno sostegno” alla scelta dell’amministrazione Finco, e dunque del collega bassanese, definendo “opportuna” l’uscita della Polizia Locale dal consorzio sovracomunale. L’obiettivo, ha scritto Naclerio, è quello di “concentrare risorse su un’area più limitata” per rendere il servizio “più efficace”.

Fin qui, una posizione forse isolata ma legittima, se non fosse che da Bassano e da Vicenza sono partiti in fretta i distinguo. Il più duro è stato il capogruppo bassanese Stefano Giunta, che ha ricordato come FdI abbia votato contro l’uscita, parlando di scelta “sbagliata e incomprensibile”. Giunta ha sottolineato che anche l’astensione del presidente del consiglio comunale bassanese Stefano Monegato era stata condivisa con il gruppo consiliare. L’appoggio di Naclerio a entrambi viene quindi letto come una fuga in avanti, se non come un’ingerenza.

“Mi chiedo – ha dichiarato Giunta – con quale cognizione di causa Naclerio possa entrare nel merito di un tema squisitamente legato alla realtà bassanese, ma soprattutto a che titolo abbia deciso di intervenire”.

A rincarare la dose ci ha pensato il presidente cittadino di Fratelli d’Italia a Vicenza, Alessandro Benigno, che ha precisato come “quella di Naclerio è una posizione personale che non rappresenta il gruppo consiliare né il coordinamento cittadino di Vicenza”. E la frase che pesa come una pietra è quella che segue: “Di questo Naclerio si assumerà le proprie responsabilità”.

Il dissenso interno non è contemplato?

La nota congiunta di Giunta e Benigno sembra tracciare un solco netto: la linea del partito è una sola, e chi la mette in discussione – anche solo per amicizia o per convinzione personale – rischia l’isolamento. Bisogna, cioè rispondere sempre e solo con: Javol!

L’idea che all’interno di FdI non ci sia spazio per voci dissonanti o per letture più articolate dei problemi locali traspare dalle parole degli stessi dirigenti meloniani. E il paradosso è servito: mentre a Bassano si accusa l’uscita dalla gestione associata della Polizia Locale come un “isolamento territoriale”, chi sostiene la scelta – pur all’interno dello stesso partito – si trova isolato politicamente.

A finire nel mirino non è quindi solo Pietrosante, ma anche chi osa difenderlo. E a farne le spese potrebbe essere proprio Nicolò Naclerio, capogruppo nel capoluogo berico e già delegato alla Polizia Locale, che forse pensava di offrire una lettura tecnica e politica del tema, ma si ritrova oggi nel ruolo del dissidente da contenere.

Una vicenda che conferma come la disciplina di partito, in Fratelli d’Italia, già dura a Roma per il voto in Regione Veneto pro Manifesto di Ventotene, venga prima di tutto. Anche del dibattito. Anche dell’amicizia.

P.S. Nicolò Naclerio potrà servire nella sua storica pizzeria ristorante X Giugno qualche  amico/cliente di… opposizione o dovrà chiedere il permesso… benigno del partito?