La prossima frontiera tecnologica vista e raccontata da Primo Mastrantoni di Aduc

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Tecnologia militare e civile. Le nuove sfide.
La Russia ha perso il ruolo di competitore primario con gli Usa, riducendosi a Stato canaglia dopo l’invasione della Ucraina. Condannata dall’Onu, espulsa dal Consiglio dei diritti umani, esclusa dal Consiglio d’Europa e dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e soggetta a indagine dalla Corte penale internazionale per i crimini commessi nel corso della invasione, la Russia putiniana ha provocato una crisi economica e alimentare che peserà sui Paesi più poveri. La Russia è politicamente ed economicamente messa all’angolo e il suo ruolo futuro consisterà nell’essere fornitore vassallo di prodotti energetici alla Cina.

La competizione tra Usa e Cina, in quella che potremmo definire una nuova guerra fredda, comporterà un aumento delle spese militari, che già oggi ha raggiunto il suo massimo dalla fine della Seconda guerra mondiale, con entrambi questi Paesi in testa alla classifica.

Gli investimenti riguarderanno prevalentemente le nuove tecnologie militari che, a loro volta, avranno riflesso su quelle civili. E’ già successo.
Il progenitore della rete internet è considerato il progetto Arpanet, finanziato dal Dipartimento della Difesa americano, le fotocamere digitali hanno origine nei satelliti spia, i droni, sempre più diffusi, sono nati per controllare e intervenire sui campi di battaglia, le banche del sangue sono state organizzate per soccorrere i feriti di guerra, il cibo in scatola, che serviva a vettovagliare le truppe nei lunghi spostamenti terrestri, si impone nell’ottocento napoleonico, la navigazione satellitare ha origine dai razzi V2 utilizzati per trasportare cariche esplosive, i forni a microonde derivano dalla tecnologia dei radar usata per fini di difesa, infine, i computer, ormai indispensabili, sono generati da sistemi che servivano a decifrare le comunicazioni del nemico.

Quale il prossimo settore della sfida tra Usa e Cina?
La tecnologia digitale.

In una guerra, governare il flusso di informazioni è fondamentale. I dati, i microprocessori, i software, le reti, sono i settori chiave dove si concentreranno gli investimenti nei prossimi anni. L’obiettivo è quello di avvicinare il funzionamento di una macchina ai processi mentali dell’uomo: si chiama Intelligenza artificiale.

Un esempio è utile per comprenderne l’importanza: in caso di attacco di missili ipersonici, i tempi umani e tecnici di reazione sono troppo lunghi, invece, un sistema difensivo dotato di Intelligenza artificiale può reagire in una frazione di tempo estremamente breve. Nello specifico, i missili russi, collocati nella enclave di Kaliningrad, possono raggiungere le capitali europee in pochi minuti, sicchè, i tempi di reazione umana non sarebbero sufficienti ad evitare l’impatto. Occorre, appunto, un apparato che utilizzi l’Intelligenza artificiale, la quale trova, però, anche applicazione in campo civile. Si pensi, ad esempio, alla bioingegneria, ai sistemi di interpretazione dei dati clinici e al supporto nelle diagnosi. Potremmo definire questa tecnologia come duale, sperando che quella militare sia tenuta nel cassetto.

Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 03.05.2022

Primo Mastrantoni, Aduc