La replica di Ieg all’inchiesta su La Stampa affidata a una “lettera ai dipendenti” dell’Ad Ravanelli

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La replica di IEG all’inchiesta de La Stampa (e ai commenti di Riminiduepuntozero.it) è affidata a una nota interna che è stata indirizzata oggi a tutti i dipendenti di Italian Exhibition Group dall’AD Ugo Ravanelli (nella foto con alla sua destra Lorenzo Cagnoni, presidente di IEG). Ambienti vicini ai vertici di Ieg riferiscono che dalla nota non è stato ricavato un comunicato stampa stampa perché “quello che ci sta a cuore è solo ribadire la nostra piena e rinnovata fiducia e stima ai nostri colleghi trascinati in una vera e propria macchina del fango, facendo sì che i giornalisti del nostro territorio, che ci sono al fianco ogni giorno con obiettività, possano conoscere in trasparenza e nel dettaglio la verità dei fatti“. Questa lettera la pubblichiamo doverosamente di seguito insieme al link, altrettanto doveroso, alla prima reazione di Riminiduepuntozero.it: “Curiosa “replica” di IEG: non alla Stampa ma attraverso la stampa locale“.
L’Amministratore Delegato

Rimini, 12 Novembre 2018
A Tutti i Collaboratori di ltalian Exhibition Group S.p.A.

 

Oggetto: Considerazioni in merito all’articolo pubblicato in data 11 novembre dal quotidiano La Stampa relativamente alla nostra Società

 

Carissimi,
ritengo opportuno condividere con voi alcune considerazioni a seguito dei contenuti dell’articolo in oggetto in cui, immagino, nessuno di noi si riconosca.
La superficialità con cui vengono affrontati temi importanti e che toccano direttamente tutti noi è sconcertante soprattutto perché la “ricostruzione ” è faziosa, piena di inesattezze e certamente con informazioni datate.
Per rispetto nei confronti di tutti i destinatari della presente, desidero rubarvi qualche minuto e, senza alcun obiettivo di giustificazione o altro, attirare la vostra attenzione su una più reale e veritiera illustrazione dei vari temi toccati dalla cosiddetta “inchiesta”.
Come ben sappiamo, i numeri con cui viene aperto l’articolo sono veritieri e di questo ne siamo orgogliosi! Questi risultati, che nel 2018 saranno confermati e migliorati, dimostrano la qualità del nostro lavoro e l’elevato livello di efficienza raggiunto che ci pone ai vertici, in termini anche di redditività, del sistema fieristico nazionale.
L’articolo prosegue ponendo dubbi sulla modalità scelta nella assegnazione delle attività per la progettazione, degli ampliamenti dei quartieri di Rimini e Vicenza, allo Studio GMP (che ricordo essere tra i più importanti studi di progettazione mondiali in ambito fieristico e congressuale). L’affidamento dell’incarico è stato effettuato dopo una approfondita valutazione di opportunità da parte dei tecnici e dei nostri colleghi delegati, che si è conclusa con una relazione nel febbraio 2018. A questa sono seguiti ulteriori approfondimenti che hanno portato alla sottoscrizione dei contratti di affidamento della progettazione integrale, la direzione lavori e attività complementari degli ampliamenti in data 14 maggio con le modalità definite dalle deleghe assegnate a Presidente e Amministratore Delegato in 27/4/18; del tutto ne è poi stata data informazione al CdA il 3 luglio con la successiva condivisione dell’intero progetto in occasione della approvazione del piano industriale 2018-2023 nel corso del mese di settembre peraltro a conferma di quanto previsto nel precedente piano approvato nel dicembre 2017.
In merito alla modalità, ritenuta “inopportuna”, che ci vede, in alcuni casi, emettere ordini a fornitori con data successiva alla data della fattura, vanno evidenziate due questioni:

 

La struttura del nostro ciclo passivo prevede che alcuni flussi portino a definire l’ordine (ad esempio i servizi di manifestazione) immediatamente a ridosso della fattura che riceviamo dal fornitore;
Per ridurre ulteriormente questo fenomeno, che in termini numerici può sembrare elevato (oggi non certo come indicato dal quotidiano) ma che a valore è certamente meno significativo, i colleghi “addetti ai lavori” sanno che abbiamo già selezionato un nuovo software che potrà divenire operativo a breve e che si sovrappone alle procedure operative già definite (in questi ultimi mesi abbiamo rimesso in linea un ritardo accumulato a seguito della integrazione tra i nostri due poli fieristici). Ricordo inoltre che oggi, dopo la approvazione avvenuta in ottobre in CdA, IEG dispone di un sistema di Controllo di Gestione supportato da una apposita comfort letter emessa dalla Società di Revisione.

Tra gli argomenti successivamente riportati dal quotidiano vi sono due elementi particolarmente nauseanti e sui quali desidero però richiamare la vostra piena attenzione.
Nell’ambito del paragrafo “le valutazioni” viene citata una attività svolta, nella prima parte del 2017, da un consulente esterno al quale era stato dato incarico di valutare il management (come se questa attività non fosse parte integrante delle competenze del top management di allora!). I risultati di tale attività furono valutati in CdA lo scorso anno e ripresi nella seconda riunione del Consiglio nominato lo scorso aprile. In quella sede, come facilmente ricavabile dal verbale della riunione, ebbi modo di esprimere le mie forti perplessità sugli obiettivi, sulle modalità e sui risultati di tale assestment (valutazione, ndr). Su questa mia posizione trovai pieno consenso da parte del CdA con la sola eccezione di un unico ed isolato Consigliere.
Mi è quindi oggi facile rinnovare ai colleghi che vengono indicati nominativamente nell’articolo la piena fiducia professionale e la più alta stima personale nella certezza di interpretare il pensiero di tutti i destinatari della presente.
Sulla questione definita “parentopoli” è difficile mantenersi seri!
Al di là della assoluta marginalità delle segnalazioni, ritengo comunque corretto dare anche su questo argomento piena visibilità.
Le segnalazioni ricevute dall’Organismo di Vigilanza ex Art. 231 (ODV) hanno riguardato 8 situazioni quasi tutte frutto di auto-segnalazione ed alcune già evidenziate in passato. L’ODV, nonostante la poca significatività delle stesse, ha comunque attivato una adeguata istruttoria ed ha prodotto, il 13 settembre, una relazione a beneficio del CdA. In tale relazione si conclude, sinteticamente, che :
Nessuna segnalazione riguarda direttamente alcuna fattispecie prevista dal DLgs 231/01;
Dalla disanima delle segnalazioni non è scaturito alcun perimetro di rilevanza;
Le segnalazioni hanno attinenza con procedure interne che esulano dalla competenza e dal perimetro di operatività del ODV;

 

L’esito delle verifiche non richiede segnalazioni alle direzioni competenti ed al CdA (non essendoci accertate violazioni).
Anche ai colleghi indirettamente citati in questo ambito va il segnale di piena e rinnovata fiducia.
Vi è poi il tema dei premi liquidati al raggiungimento dei risultati che non trova alcuna ragione di essere oggetto di commenti in quanto, come ben sapete, l’argomento che coinvolge circa 300 dipendenti (e non 180 come riportato dal quotidiano), è pienamente regolamentato da accordi sindacali.
Sulla parte titolata “i debiti”, seppure non strettamente riferita a IEG, sono comunque utili alcune precisazioni che servono anche a meglio comprendere la inaffidabilità dell’intera cosiddetta “inchiesta”.
Vi sono innanzitutto inesattezze sulla compagine societaria del nostro azionista di riferimento, ma ciò che più conta è la posizione finanziaria netta di questa Società che, creatasi al momento della costruzione del Palazzo dei Congressi e non certo per successivi oneri di gestione, ammonta ad cifra ben inferiore a quella indicata ed è pari a “soli” circa 35 milioni di Euro. Il numero (209 milioni) indicato nell’articolo è la pura somma aritmetica delle passività non correnti e correnti del bilancio consolidato che nulla ha a che vedere con il concetto di “debito” e che dimentica che esistono anche attività correnti e non correnti…. .
Mi permetto infine di concludere con una osservazione.
Dobbiamo sentirci orgogliosi di appartenere a questa grande Azienda; nelle scorse settimane, in preparazione alla quotazione siamo stati sottoposti a verifiche incrociate da parte di Legali, Revisiori, Banche, Auditors e soprattutto da Borsa Italiana S.p.A. e CONSOB senza che emergessero ostacoli o incongruenze. Il nostro percorso verso la quotazione, oltretutto nel segmento ad alti requisiti qual è lo STAR di MTA, prosegue senza alcuna titubanza nella piena consapevolezza che, sempre, daremo ai nostri Azionisti attuali e futuri ampi motivi per avere piena fiducia in tutti noi.
Cordialmente,

Ugo Ravanelli