La ritirata russa dall’Ucraina settentrionale svela le atrocità commesse a Bucha

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Ucraina, le atrocità che sarebbero state commesse nella cittadina di Bucha (foto The Vision)
Ucraina, le atrocità che sarebbero state commesse nella cittadina di Bucha (foto The Vision)

Durante il fine settimana, le truppe russe hanno iniziato la loro ritirata dal nord dell’Ucraina, probabilmente per riposizionarsi nell’est e nel sud del Paese. Già nei giorni scorsi, infatti, il ministero della Difesa di Mosca aveva reso noto che i piani di invasione sono sempre stati funzionali alla conquista del Donbass, mentre le offensive nel resto del Paese servivano soltanto a tenere lontane le truppe di Kiev dall’Est dell’Ucraina.

Mentre cala la pressione sulla capitale Kiev e nella sua area metropolitana, da domenica la città portuale di Odessa, nel sud ovest dell’Ucraina è stata colpita bombardamenti navali e missilistici, che hanno seriamente danneggiato una raffineria e tre debositi di carburante, senza però fare vittime.

Nonostante i ripetuti tentativi di sbarco all’inizio della guerra, fino a domenica Odessa non era ancora stata attaccata in modo massiccio. Tra sabato e domenica, le autorità ucraine hanno già ripreso una trentina di città attorno a Kiev. In diversi centri abitati liberati dall’occupazione russa i giornalisti hanno trovato le prove e raccolto testimonianze di esecuzioni sommarie di civili, stupri e saccheggi.

Inoltre, i soldati russi in ritirata avrebbero minato i centri abitati, in diverse occasioni usando gli stessi cadaveri dei civili uccisi come trappole esplosive. Le peggiori atrocità sarebbero state commesse nella cittadina di Bucha, a nord ovest di Kiev. Secondo le autorità ucraine, nelle cittadine liberate negli ultimi tre giorni sarebbero almeno 400 i civili giustiziati o uccisi deliberatamente, ritrovati in fosse comuni o abbandonati al ciglio della strada.

Il Segretario generale della Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto che una commissione di inchiesta indipendente indaghi sulle esecuzioni di massa. Ancora prima delle notizie arrivate da Bucha, l’Ong Human Rights Watch ha fatto sapere di aver raccolto testimonianze e prove dei crimini di guerra commessi dall’esercito russo in Ucraina. Il ministero della Difesa russo ha bollato le immagini diffuse da Associated Press e Reuters come una montatura del governo di Kiev a favore dei media occidentali.

Da The Vision

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