Dopo dieci anni, l’Inter batte la Juventus in trasferta, i nerazzurri rientrano nella corsa per il primo posto in Serie A, i bianconeri probabilmente ne restano esclusi in modo definitivo. È stata una di quelle partite che fanno ammattire i tifosi. I bianconeri, infatti, giocano meglio, creano molte palle-gol ma non segnano mentre l’Inter si limita a coprire gli spazi, si salva dallo svantaggio più di una volta e segna il gol-vittoria con un rigore prima sbagliato da Çalhanoğlu, poi fatto ripetere e, nel bis, finalmente centrato dal centrocampista turco (qui “Serie A in Più by Poggi“, la rubrica di Gianni Poggi su ViPiù con i suoi commenti pre e post partite della Lega Calcio di serie A, ndr).
L’Inter ha il futuro, ora, nelle sue mani ed è agevolata da un calendario non impossibile. La Juve si deve impegnare a difendere il quarto posto e la qualificazione alla Champions.
Il Napoli c’è, il Milan capolista un po’ meno
Il Milan fa 1-1 con il Bologna, teleguidato dall’allenatore Siniša Mihajlović dalla sua stanza d’ospedale. Stavolta il gruppo rossonero non è brillante come al solito e le pecche si riscontrano soprattutto in un attacco che non riesce a trasformare in gol le numerose occasioni create. Bene la difesa, invece, che resta vergine per la quinta partita consecutiva. Ma c’è da dire che i bolognesi han badato prevalentemente a difendersi.
Atalanta-Napoli prometteva spettacolo ma non c’è stato o, piuttosto, lo ha dato solo la squadra di Spalletti. Senza tre titolari (fra cui Osimhen, terminale offensivo per eccellenza) i napoletani hanno giocato una partita molto concreta e senza fronzoli legittimando il pesante 3-1 e le loro chances di scudetto. La squadra nerazzurra, invece, non è stata la solita inarrestabile trita-avversari. Ora rischia di perdere la qualificazione alle Coppe minori.
Miraggio Europa (Cup)
La Roma prolunga l’effetto derby e allunga la serie positiva battendo la Sampdoria. Torna così davanti alla Lazio e, guardando in su, può prendere addirittura la mira sul quarto posto della Juventus. I genovesi devono invece guardarsi le spalle anche se i sette punti di vantaggio sulla zona retrocessione sembrano un argine rassicurante. Però i quattro stop nelle ultime cinque gare non lo sono proprio.
La Fiorentina, grazie ai tre punti ottenuti battendo i corregionali dell’Empoli, si portano a -1 dall’Atalanta e a -2 dalla Lazio. L’espulsione al 12’ della ripresa del difensore Luperto (mal digerita dal presidente empolese Corsi) mette in carrozza i viola. Ma vittoria meritata anche se, su ventiquattro tiri in porta, uno solo è gol.
I centravanti si astengono
Doveva essere la partita dei centravanti quella fra Lazio e Sassuolo, accreditate fra le più spettacolari dell’intera Serie A. Ma né il capocannoniere Ciro Immobile, spinto dalle critiche post Nazionale a strafare e, quindi, a sbagliare cose normalmente per lui semplici, né il suo designato erede in azzurro Gianluca Scamacca, hanno centrato la porta. La squadra allenata da Sarri vince (2-1) grazie ai gol di due centrocampisti e dimentica il naufragio nel derby.
Le due venete
Il Verona interrompe al Bentegodi la serie di otto risultati utili del Genoa (sette pareggi e una vittoria) con un gol del cholito Simeone al 6’. La squadra allenata da Tudor ha segnato lo stesso numero di reti di Milan e Napoli (e del Sassuolo) ma è un po’ appesantita dai 47 gol incassati. I rossoblu sono zavorrati dalla sconfitta e restano in penultima posizione ma non sono ancora condannati.
Si assiste, invece, al progressivo sprofondamento del Venezia, che perde al terzo minuto del recupero finale lo scontro-salvezza sul campo dello Spezia. Ai neroverdi il pareggio non sarebbe servito a molto per la classifica ma per il morale (dopo tre sconfitte) eccome. Il solito errore nel finale, però, cancella anche il sollievo di un punto. I liguri ora si sono portati a +10 e cominciano ad allontanare le paure.
Profondo rosso
In zona retrocessione ripiomba il Cagliari che sbraca a Udine incassando una cinquina ben ripartita nei due tempi. Gli isolani galleggiano a tre soli punti dal terzultimo posto e hanno infilato una serie di quattro sconfitte consecutive.
La Salernitana, battuta in casa dal Torino, probabilmente anticipa l’addio alla Serie A, non ancora matematica ma certo incombente. Sarà un osso duro per tutta la B nella prossima stagione. Il Torino, che non vinceva da otto turni, ritrova i due punti con un gol di Belotti (che insacca il primo rigore stagionale per i granata).