Vi avevamo già parlato del Buso della Rana e del Parco Natura Aganè di Monte di Malo. In questo paese si trova anche una sorgente a sorpresa lungo la strada in Contrada Casoni, dopo l’ecocentro. Si tratta di un sito appena recuperato lo scorso anno ed è chiamato “sorgente delle acque prodigiose”. Su una targa in legno vi è infatti scritto che l’area di sosta “le acque” è stata recuperata e restituita alla comunità grazie agli abitanti della zona con il contributo dell’amministrazione comunale e del gruppo alpini del paese nel 2023. L’area è di proprietà dell’unità pastorale di Monte di Malo.
Non ci sono parcheggi. Occorre percorrere a piedi la contrada aiutandosi con google maps. Sia arriva e si vede un campo con una scalinata che scende. Un grosso tronco d’albero sovrasta la sorgente. Sul tronco vi è una statuetta di S. Francesco e vi è appesa una targa di legno con le parole del Santo.
Perchè si chiama sorgente delle acque prodigiose?
Nel 1887 Don Gaetano Montanaro, parroco di Monte di Malo dal 1882 al 1927 vide in queste sorgenti la possibilità di sfruttamento dell’acqua a fini commerciali. Gli abitanti ne attribuivano un’efficacia terapeutica. Il parroco fece analizzare l’acqua. Si scoprì che conteneva zolfo, ferro, arsenico e acido silicico. Tutte buone proprietà minerali che sgorgavano naturalmente. L’acqua era insomma molto buona da bere e benefica per l’organismo. L’aggettivo “prodigiosa” non compare nelle analisi chimiche, ma fu presto utilizzato dai residenti per indicare le proprietà officinali dell’acqua. Viene conosciuta anche come “l’acqua del Maronaro”. La quantità però era troppo piccola per farne un uso industriale. In ogni caso si continuò ad attingerla fino agli anni Settanta. Il sito è tuttora di proprietà della parrocchia di Monte di Malo.
