Grazie al virus, venne il giorno in cui l’Italia s’innamorò del suo Presidente del Consiglio. Un amore platonico, perché oggi così bisogna fare, ma pure carnale: il premier è il più cercato anche su Pornhub
di Mattia Carzaniga da Rolling Stone
È solo il giorno di emergenza nazionale numero… a che numero siamo arrivati? Vabbè, non importa, è solo per dire che è ancora troppo presto, dovremmo tenere duro, fronteggiare la crisi con fermezza, tacere e riflettere e meditare e rileggere Proust, e invece che cosa facciamo? Sbattiamo i coperchi delle pentole alle finestre. Ci videochiamiamo ogni tre minuti e ci sentiamo vecchissimi, non sappiamo più come si aggiunge la gente su Skype. Facciamo le dirette di tutto, pure della pulizia del bidet. Tutto bellissimo, almeno per ora, gli storici di domani interpreteranno questi pazzi giorni, gli antropologi ci diranno se è stata evoluzione o involuzione della specie.
Ma la cosa più bella tra quelle che stiamo facendo è innamorarci tutti, nessuno escluso, di Conte Giuseppe, il premier finora invisibile e adesso protagonista di questo blockbuster catastrofico ma intimista. Ci siamo innamorati di un amore platonico, perché oggi è così per forza, ma un amore platonico che è anche sensuale, anzi carnale. Giuseppe Conte sono le due parole al momento più cercate su Pornhub, e questo i politologi possono dircelo già ora: essere in trending sul sito zozzone più visitato al mondo vale più di mille punti di crescita nei sondaggi.
C’è il porno all’italiana, ma nel senso di film sporcaccione anni ’70, mica di Rocco Siffredi: s’immaginano titoli come Il premier e la vicesegretaria (o il vicesegretario, oggi siamo fluidi). Ma c’è anche il romanzo rosa, la telenovela di palazzo. Ieri qualcuno ha scritto sui social: «Nella prossima puntata de Il decreto Giuseppe Conte si innamora». Seguivano fotomontaggi del presidente sulle locandine della soap spagnola (Il segreto, per quei tre che non l’hanno ancora capito), in una di queste il nostro è in abito talare. Per titillare le fantasie collettive, un altro titolo possibile per questa fiction è Uccelli di Glovo, visti i tempi.
E poi spuntano i profili Instagram, nuovi Harmony per lettrici e lettori romantici, probabili cuori solitari. In questi giorni è tutto una grande Finestra sul cortile, dunque ci immaginiamo la Miss Lonelyhearts del condominio di fronte scrollare la pagina @lebimbedigiuseppeconte, si crede mutuata sulla fandom di Lilli Gruber, e soprattutto @daddy.conte, coi suoi deliziosi meme “Da oggi dichiaro illegale il suo sorriso”, e ancora “È troppo bella per uscire di casa… la ragazza che sta leggendo questo post”, con faccioni del master (in senso BSDM) and commander contornate di cuoricini rosa. Il daddy come perfetto aggiornamento del papi delle berluschine, update non solo lessicale ma d’immaginario, non più il pimp col cash di una volta ma il protagonista di un gioco erotico finalmente paritario, del resto chi vorrà mai correre dietro ai soldi del premier di un Paese in deficit.
Oggi del Decreto si aspettano le puntate febbrilmente, il Giuseppe che guarda in macchina è il nuovo eroe romantico patrio, e lui finalmente ha trovato un posto al sole (sì, quel posto al sole), dopo i fallimenti degli accrocchi politici. E anche il profilo, se non di statista (anche se, tra Trump e Johnson, il nostro ormai ci pare Cavour), di grande narratore, o storyteller, come si dice oggi. Il suo post su Facebook di ieri sera chiudeva con: «Facciamo risuonare ancora il nostro Inno. Possono separarci una porta, un balcone, una strada. Ma niente e nessuno potrà separare i nostri cuori».
Eccolo, il Grande Romanzo Popolare italiano che nessuno aveva ancora scritto. Assegniamo sin d’ora uno Strega politico a Conte l’amico geniale, un’altra saga che forse si potrebbe scrivere, di tempo ne abbiamo.