Anche Pinton, la storica azienda artigiana di Vicenza, che nacque 65 anni fa con una “sfida” al tortellino di Bologna, ha sofferto per la mancata richiesta da parte di ristorazione e mense a causa del Coronavirus. Oltre alla pasta all’uovo, oggi Pinton vanta produzioni di nicchia come i tortelli farciti col broccolo Fiolaro di Creazzo e la linea di pasta biologica certificata.
La vostra azienda è stata fondata nel 1955: è una storia di 3 generazioni…
L’azienda nacque 65 anni da nel cuore di Vicenza, a San Rocco, da papà Carlo nel 1955. Allora era un semplice negozio con dietro un piccolo laboratorio artigiano. Io, Daniele, e mio fratello Ernesto siamo la seconda generazione con le mani in pasta, e ora in azienda ci sono anche i nipoti a cui stiamo tramandando il nostro saper fare.
E’ vero che tutto iniziò con una sfida al tortellino di Bologna?
Mio padre era un rappresentante di prodotti caseari quindi conosceva molto bene il settore dell’alimentazione. Un giorno un suo cliente gli parlò talmente bene dei tortellini bolognesi che lo sfidò ad assaggiare quelli fatti in casa da mia madre Milena: in una notte fecero i tortellini così buoni che il cliente in seguito ne ordinò molti chili. Ma farli a mano richiedeva molto tempo, così alla Fiera di Milano vide un macchinario per tortellini che acquistò firmando una montagna di cambiali. Da lì iniziò poi anche la produzione dei tradizionali bigoli richiestissimi a Vicenza e poi in tutto il Triveneto.
Quando avvenne il boom della pasta fresca?
Negli anni ’80 con l’espansione della Gdo, ci fu un costante aumento di richiesta del prodotto fresco; pertanto decidemmo di fare il grande passo e trasferirci nell’attuale sede di Costabissara: un laboratorio di 2.000 mq su un terreno di 3.000. In quegli anni abbiamo fatto molti studi per la shelf life del prodotto fresco e garantire un prodotto sano, ben fatto e stabile.
Come selezionate le materie prime?
Per fare una buona pasta servono pochi ma ottimi ingredienti; nel nostro caso farina e uova, ingredienti da noi selezionati con estremo rigore e di alta qualità. Allo stesso tempo ci avvaliamo di tecnologia sempre più innovativa e di sistemi produttivi che assicurano al prodotto la perfezione dell’esecuzione e la massima igiene. Inoltre non utilizziamo semilavorati ma realizziamo quotidianamente, in tempi rapidi e con ingredienti freschissimi, i ripieni delle nostre paste ripiene.
Realizzate anche produzioni di nicchia?
La nostra è un’azienda artigianale alla ricerca continua della qualità. Oltre agli stagionali Tortelli farciti col broccolo Fiolaro, verdura De.Co. del comune di Creazzo, (disponibili solo a gennaio e febbraio, ndr) realizziamo con grande successo di pubblico pasta fresca biologica, anche farcita. Da sempre utilizziamo solo ingredienti controllati e la nostra produzione vanta certificazioni IQNet, CSQA, ICEA Biologico e Agricoltura Biologica.
Parliamo di numeri, produzione e fatturato
In tempi di ordinaria amministrazione produciamo circa 60/70 quintali di pasta, quasi tutti destinati al mercato del Triveneto, per un fatturato annuo di 3 milioni di euro con una quindicina di dipendenti. E’ chiaro che in queste settimane, in tempi di Coronavirus, le cose sono differenti poiché è venuta a mancare la richiesta da parte della ristorazione e delle mense. Come tutti i piccoli imprenditori stiamo soffrendo per questa situazione.
Come avete affrontato questa situazione d’emergenza?
Si fa presto a fare i conti: in aprile abbiamo avuto una riduzione di 60.000 euro di fatturato. Non è facile fare stime per il prossimo futuro, affrontiamo la situazione settimana per settimana, perché tutta la nostra produzione si basa sulla freschezza di un prodotto con una shelf life ridotta.
Avete pensato a strategie per il prossimo futuro?
Noi facciamo pasta da 65 anni e tre generazioni. Il nostro saper fare è artigianale, la nostra pasta è un prodotto franco e genuino che rispecchia l’indole di una famiglia che ha dedicato la propria vita all’azienda. Vogliamo solamente continuare a farlo nel migliore dei modi.
Il punto di vista di Dario Loison
Le famiglie Loison e Pinton si conoscono da oltre 40 anni. Ricordo con affetto Carlo Pinton molto legato a mio padre che insieme condividevano serate con amici a base di spiedo.
Io poi sono particolarmente affezionato a Daniele (Lele) ed Ernesto (Tito). A casa mia non manca mai un buon piatto di pasta Pinton, come a casa Pinton non manca una colomba o un panettone Loison.
E’ una famiglia che da tre generazioni continua a trasmettere il saper fare artigiano, realizzando una pasta che porta a tavola i buoni sapori di un tempo.
Spesso Daniele mi chiama per sperimentare nuovi piatti o abbinamenti e ci troviamo al Ristorante Qubò di Costabissara dove chef Nicola Donadello raccoglie i nostri suggerimenti e li elabora in nuovi e gustosi piatti, ma sempre legati al territorio perché Pinton rappresenta oggi la vera tradizione della pasta veneta.
Pastificio Pinton
Via Meucci 4,
Motta di Costabissara (VI)
Tel. 0444 557981
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