“Ci troviamo a commentare l’ennesimo femminicidio: speravamo che Giulia riuscisse a riprendersi ma purtroppo non ce l’ha fatta. Ci uniamo al dolore dei familiari e di chi stasera sfilerà ad Adria per ricordare Giulia ed al contempo vuole fermare quella che è una vera e propria strage”.
Questo il pensiero delle deputate del Gruppo misto Silvia Benedetti e Sara Cunial nelle nota che pubblichiamo. “Oltre 50 vittime da inizio anno non sono infatti definibili in altro modo. Anche nel caso di Giulia il refrain era quello ascoltato in troppe altre occasioni: l’uomo tratta la donna come un oggetto di sua proprietà, senza potersi ribellare, alzare la testa e o poterlo lasciare. Si tratta di una mentalità patriarcale dura a morire che va combattuta attraverso il dialogo, specialmente con le generazioni più giovani auspicando ciò contribuisca a farla sparire. Ciò può avvenire anche con l’aiuto della stampa che deve smetterla di giustificare i carnefici, come avvenuto in diverse circostanze. Chi ama una persona non la uccide in questo modo”.
Continuano le portavoci: “Il Codice Rosso è stato un primo passo ma evidentemente non sufficiente. Nel caso specifico di Adria vi è l’aggravante di una situazione di tossicodipendenza e disoccupazione e la presenza di una bambina di 4 anni che ora si trova a piangere l’omicidio della madre da parte del padre. E’ necessario le istituzioni intervengano sempre più tempestivamente, per evitare il ripetersi di casi simili. Vogliamo rivolgere due appelli, il primo agli uomini: se conoscete altri uomini che maltrattano le donne denunciateli voi stessi, perché esprimono una mascolinità malata. Il secondo è rivolto alle donne che subiscono violenza: chi vi ama non vi maltratta e chi vi maltratta va denunciato. Si tratta di un passo difficile da compiere ma necessario, perché chi vi ama vi rispetta”.
L’articolo La tragedia di Giulia, Silvia Benedetti e Sara Cunial (gruppo Misto): “faccia riflettere tutti ma gli uomini in particolare” proviene da Parlaveneto.