La triste storia dei Pfas, Laura Puppato: la verità viene a galla

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Mappa pfas
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Ci sono stati anni, ben 5 – scrive Laura Puppato, ex senatrice Pd – di ritardi nella realizzazione di acquedotti depurati dal problema Pfas, anni in cui si è negato il problema sanitario. L’assessore regionale all’ambiente Bottacin bollava noi che indicavamo i problemi sanitari conseguenza oggettiva e scientificamente provata dell’inquinamento da Pfas, come allarmisti se non addirittura terroristi ingiustificati…

Ora si è addivenuti, grazie allo straordinario lavoro dei Noe di scavo e verifica dei documenti sottaciuti o sottratti alla visione pubblica, alla certezza che, di questo inquinamento da Pfas dai valori pazzeschi, diffuso come non era mai accaduto al mondo prima d’ora, la Regione con Arpav e la provincia di Vicenza ne erano perfettamente a conoscenza.

Ma non hanno fatto nulla anzi hanno sottaciuto analisi e gravità della situazione, permettendo si perpetuasse per un ulteriore decennio almeno fino alla scoperta fatta dal Cnr nazionale nel 2013, questa pesantissima contaminazione.

Decine, centinaia di migliaia di persone indifese danneggiate fisicamente da un inquinamento non conosciuto, destinatarie di acqua che ritenevano pura e garantita, mentre era in corso un massacro ambientale e sanitario nel silenzio di chi doveva occuparsene provvedendo con urgenza a difenderne la salute.

Può una regione, una provincia, un’istituzione pubblica comportarsi in questo modo?

Negare i fatti, nascondere inquinamenti di grave portata, permettere che l’accumulo nel sangue portasse nel tempo a gravi lesioni intere comunità di persone inermi?

Ma di che valore dell’autonomia stiamo parlando, che se non ci fosse stato lo Stato con il Cnr oggi non avremo avuto ancora conoscenza di una tale ignominiosa realtà?

Ci si rende sempre più conto di come si sia vissuti di promesse facili e bandiere al vento invece che di lavoro quotidiano per difendere salute e ambiente in questa Regione.

Io spero, spero davvero che la magistratura vada fino in fondo in questa triste storia di cui mi sono occupata con la commissione ecomafie pretendendo e ottenendo una relazione e un focus sulla vicenda che ha portato a galla le prime evidenze, e cessi finalmente questo imbarazzante silenzio verso le spaventose carenze umane e politiche delle istituzioni venete.