La Turchia ha ripreso martedì le sue operazioni di perforazione alla ricerca di gas nel Mediterraneo orientale dopo una pausa di due anni, anche se il presidente Recep Tayyip Erdogan ha affermato che la nuova nave opererà al di fuori delle acque rivendicate anche da Cipro.
La Abdulhamid Han, la quarta nave da perforazione della Turchia, opererà a 55 chilometri al largo della regione di Gazipasa, nella provincia costiera meridionale di Antalya.
“Il lavoro di ricognizione e perforazione che stiamo conducendo nel Mediterraneo è all’interno del nostro territorio sovrano. Non abbiamo bisogno di ricevere il permesso o il consenso di nessuno per questo”, ha detto Erdogan, parlando a una cerimonia per il varo della nave nella provincia costiera turca di Mersin.
Questo evento arriva in un momento in cui le tensioni di lunga data tra Turchia e Grecia sono nuovamente aumentate, con Erdogan che accusa Atene di armare le isole del Mar Egeo che per status sono smilitarizzate. Le scoperte di gas naturale nel Mediterraneo orientale nell’ultimo decennio hanno reso la regione una valida fonte di energia alternativa per l’Europa, ma hanno anche esposto le controversie tra i Paesi limitrofi sui diritti su quelle risorse.
La Turchia non ha inviato una nave di perforazione nel Mediterraneo orientale dal ritiro della nave Yavuz dalle acque contese nel settembre 2020. Quella nave insieme a Fatih e Kanuni ha operato nel Mar Nero, dove la Turchia ha scoperto una riserva di gas naturale con un volume di 540 miliardi di metri cubi.
Il Paese dipende quasi completamente dalle importazioni per soddisfare il proprio fabbisogno energetico e l’aumento dei prezzi globali dell’energia ha fatto sì che dovesse guardarsi intorno per trovare nuovi fonti di ricchezza.
Fonte The Vision