Il punto di forza del progetto di Meritocrazia Italia è nel dialogo tra sensibilità molto differenti e nella capacità di guardare ai problemi da prospettive diverse, per cogliere la complessità della realtà, e non perdere la bellezza delle sfumature e l’importanza dei dettagli.
Così Meritocrazia vuole promuovere un modo nuovo di pensare e costruire.
Confrontarsi è sempre affascinante, e viene facile, a chi ha mente libera, discutere di ogni argomento ed esprimere la propria idea. Molto più difficile è, anche per chi ha mente libera, dismettere le proprie certezze e accettare soluzioni non perfettamente aderenti al proprio convincimento. Pur dopo tanto impegno e tanta discussione sul valore delle diversità, capita che l’individualismo prenda all’improvviso il sopravvento, vanificando ore e ore di studio e approfondimento.
Per essere parte di un gruppo, di una comunità, è indispensabile sacrificare parte di sé, per lasciare spazio alla riflessione altrui. Ogni soluzione è la giusta soluzione solo se adottata con oggettività e scrupolo, oltre disutili retaggi ideologici o voglia di evidenza personale.
Si gioca una partita troppo importante per lasciarsi distrarre dalle lusinghe dell’ego, che porta invidia e disarmonia. È in palio un mondo libero dalle contraddizioni e fatto di verità.
Un recente scritto riferisce delle tante sconfitte politiche e delle tante delusioni personali, degli alti e bassi dei quali è costellata la vita di Sarkozy, che è comunque riuscito ad acquistare visibilità e potere politico. Nel periodo in cui ricopriva l’incarico di Ministro dell’Economia, restò coinvolto pubblicamente in uno scandalo familiare; fu fotografato in compagnia di una nuova compagna proprio dopo la separazione dalla moglie e si volle dire che si trattasse di una vendetta di Sarkozy per il modo in cui era stato lasciato.
Il caso mise in imbarazzo il Governo francese. Sarkozy non era ancora diventato Presidente e già veniva sottoposto a una pressione schiacciante. Questioni private furono messe sotto la lente d’ingrandimento da parte dell’intera Comunità. Cécilia Sarkozy raccontò del turbolento rapporto coniugale in un’intervista che si pentì presto di aver rilasciato; chiese all’ex marito aiuto perché non venisse pubblicata e il Ministro si prestò. All’esito di tutto, l’allora Governo in carica cadde.
Nell’assetto ricostituito, guidato da Dominique Le Pen, Sarkozy passò al Ministero degli Interni. Nel suo discorso di insediamento dichiarò: «Sono qui per proteggere dagli attacchi me e la mia famiglia». Un’affermazione che scandalizzò l’opinione pubblica, al limite dell’abuso di potere.
In qualunque ambito, familiare, professionale, associativo, e in qualunque momento può accadere che piccole incomprensioni portino a momenti di grande fibrillazione.
Ciò che non può accadere è invece che il desiderio di affermazione di sé e del proprio pensiero mini ogni opportunità di ritrovare la serenità e tradisca la fiducia di chi, invece, nella solidità del gruppo, qualunque esso sia, ripone speranze e aspettative.
Ciò che non può accadere è che ogni piccola incomprensione sia un soffio di vento su un castello di carte. Perché la costruzione, quella fatta di sacrificio e impegno, va salvata, sempre.
La vera Rivoluzione è anzitutto saper cambiare se stessi.
Ogni incarico porta con sé responsabilità, preoccupazioni, scontri. Bisogna imparare a gestire il malcontento, a riflettere, a controllare l’emotività e a comprendersi. È l’unico modo per conservare compattezza e unione, di intenti e di azione.
Cresciamo. Miglioriamoci.
Sarà semplice, poi, migliorare anche il mondo intorno.
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Fonte: LA VERA RIVOLUZIONE È SAPER CAMBIARE SE STESSI – 19 GIUGNO 2022