Le verità stravolte per amore del “parlare”: vero Raffaele Colombara e Otello Dalla Rosa?

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La parola spesso copre la verità, perchè la trasfigura sulla base della dialettica o addirittura le sovrappone il peso dell’ignoranza. “Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio” disse Abraham Lincoln e come non dargli ragione, ad esempio e con tutto il rispetto per il soggetto dell’esempio che utilizziamo solo a fini esplicativi, quando si ascolta il buon Raffaele Colombara che, nel suo primo intervento in sala Bernarda dai banchi per lui insoliti dell’opposizione, afferma che la nuova amministrazione ha tradito la sua origine “civica” essendo stata appoggiata dai partiti di centro destra.

Abraham chiederebbe, infatti, a Raffaele, l’autore dell’intervento pro civiche e unico consigliere eletto di Quartieri al Centro, come fa ad imputare al neo sindaco Francesco Rucco (con la sua lista civica ha avuto “10” eletti sui 21 delal maggioranza più se stesso oltre all’altro civico Cicero) ciò che, ancora di più, ha fatto Otello Dalla Rosa, il leader della coalizione per cui si è candidato .

E sì perchè non solo Dalla Rosa, pur tesserato per il Pd, è partito come civico basando la sua campagna fino alle primarie sull’associazione civica da lui fondata, Vinòva, ma poi ha portato a Palazzo Trissino in tutto 12 consiglieri di cui ben 6, la metà, del Partito Democratico a cui, dulcis in fundo, si è aggregato anche lui diventandone il settimo nonché capogruppo e lasciando le 4 civiche che lo appoggiavano con gli altri 5 consiglieri, uno a testa per tre liste, tra cui quella di Colombara, e due per Da Adesso in poi.

Di interventi simili ne abbiamo trovati altri sulle cronache nostre e della stampa locale (noi li abbiamo letti dagli Usa dove siamo e non vissuti in diretta).

Se come esempio delle verità nascoste da bugie abbiamo citato Colombara, lo abbiamo fatto perchè il consigliere confermato, anche se all’opposizione, è un politico che è stato leale con Variati e ora di sicuro lo sarà con Dalla Rosa per cui ci perdonerà se ci siamo dilungati su di lui per coprire il suo leader di ritorno in Sala Bernarda dopo oltre 20 anni.

Otello Dalla Rosa, infatti, ha prima inseguito non solo Rucco ma soprattutto la veramente peggiore destra sul tema della sicurezza adombrando eserciti e manganelli ma ha, poi, ironizzato in consiglio comunale sul nuovo sindaco che parlava di Vicenza vittima anche di una “insicurezza pecepita” per complimentarsi con lui con un’ironia che non gli è congeniale rigraziandolo per “aver ammesso che Vicenza non è il “Far West”.

Evidentemente chi parlava di esercito e manganelli non era l’attuale capogruppo del Pd, ex civico pentito anche e soprattutto lui, ma una sua controfigura.

La stessa, forse, che al popolo della sinistra, quello vero dei meno fortunati, per essere eletto proponeva le capacità di un manager come lui, come se la sinistra fosse diventata tale coltivando il mito dei manager e, magari, anche dei padroni.

Ma se a parlare di manganelli e di leader alla Marchionne non era il candidato di centro sinistra ma una sua controfigura, al prossimo consiglio comunale scopriremo che Otello Dalla Rosa non è stato sconfitto.

A perdere, ci dirà la verittà, è stata la sua controfigura.

Come sempre avviene quando una copia prova a competere con gli originali.