Qualsiasi dichiarazione dei presidenti delle banche centrali ha riflesso sui mercati finanziari e la recente affermazione della presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, che è necessario aumentare i tassi di interesse, ha confermato l’assioma.
Fermare o limitare l’inflazione si può, ma occorre capirne la natura. Negli Usa l’inflazione ha origine interna, da eccessiva domanda, mentre quella europea deriva dall’aumento del prezzo dei prodotti energetici. Abbiamo bisogno di investimenti che, invece, sono limitati dall’aumento dei tassi.
Il Btp decennale ha raggiunto il 4% – certo lontano dal 7,5% del 2011 del governo Berlusconi e relativi ministri che, comunque, significa aumento del debito pubblico. I mercati prezzano il “rischio Italia” anche per la incapacità di fare riforme, si veda la legge sulla Concorrenza ancora ferma in Parlamento, ed eliminare gli sprechi, si veda il caso delle aziende romane Atac (trasporti) e Ama (rifiuti), della lombarda Trenord (trasporti) e dell’Alitalia-Ita.
Insomma, è bene accelerare il PNRR per gli investimenti ma è necessario eliminare gli sperperi delle società pubbliche.
E’ un binomio inscindibile.
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