La Riviera di Ulisse è una fonte inesauribile di tesori naturali, storie e leggende. Alle volte queste si fondono, dando vita ad un interessante connubio. Nei pressi di Fondi e Sperlonga si trovano tre laghi costieri: i laghi di Fondi, San Puoto e il Lago Lungo, sicuramente interessanti da un punto di vista naturalistico, ma anche custodi di leggende millenarie.
Il Lago di Fondi – Falciforme, a mezzaluna, semiluna o arco lunare che dir si voglia, il Lago di Fondi presenta sponde irregolari e frastagliate. Le estremità dell’ideale semicerchio che esse disegnano sono rivolte verso il mare, e da esse si fanno strada i due canali, il canale Canneto e il canale Sant’Anastasia, che mettono in comunicazione il lago e il mare. Questo scambio di acque crea, a seconda delle maree, un alternarsi di acqua dolce e salata, che ha grande impatto sulla varietà della fauna. La costa tirrenica, nel tempo, è andata via via distanziandosi dal lago, nato in origine da accumuli dunosi che lo hanno separato dal mare. Oggi ben 2 km si interpongono tra i due.
L’attività tradizionale è la pesca: la varietà di pesci è incredibilmente vasta, grazie alla presenza di acque dolci ed acque salmastre. Il simbolo di questa secolare attività è il cefalo calamita, un pesce dalle carni tenere presente in numerose ricette locali, pescato ancora con metodi tradizionali nel rispetto dell’ambiente. A ricordare la tradizione che lega il lago alla pesca, il nome di una antica torre di avvistamento che sorge a poca distanza, detta, appunto, “Torre del Pesce”. Costruita per volere di Papa Sisto V nel XVI secolo, è l’unica torre di avvistamento (in queste zone si estendeva il confine tra Regno di Napoli e Stato Pontificio) ancora visibile. Le altre due, piazzate alle foci dei due canali Canneto e Sant’Anastasia (da cui prendevano il nome), vennero distrutte durante la seconda guerra mondiale.
La ricchezza della fauna che popola il lago è favorita da una flora altrettanto variegata. I dintorni del lago presentano diversi habitat, ai quali appartengono numerose specie di animali. Da postazioni apposite è possibile osservare gli uccelli, tra cui i falchi e varie specie di uccelli migratori. Nel lago sono presenti diverse specie di pesci, di acqua sia dolce che salata, grazie all’alternanza delle acque permessa dalla comunicazione con il mare. I canneti sono invece la casa di anfibi come tritoni e salamandre, e la vegetazione circostante dei rettili, tra cui la vipera.
Il Lago di San Puoto – Luogo conosciuto dai locali semplicemente come “Il Laghetto”, le sue sponde disegnano un cerchio quasi perfetto, è l’unico dei laghi della zona ad essere d’acqua dolce. La leggenda narra che sul fondo del Laghetto giacciano i resti di un’antica città scomparsa: l’antica Amyclae, leggendaria colonia di formazione spartana, che gli studiosi collocano geograficamente in una zona tra Fondi, Sperlonga e Terracina. Amyclae scomparve misteriosamente prima del II sec. a.C.: secondo la leggenda, riportata già in età romana, sarebbe stata vittima di un’invasione di serpenti. I fondatori della mitica cittadina sarebbero stati seguaci della dottrina pitagorica della metempsicosi o trasmigrazione dell’anima, che prescriveva, tra le altre cose, di non uccidere animali: chiunque avesse trasgredito alla morale si sarebbe reincarnato nell’animale ucciso. Gli abitanti, dunque, non si sarebbero difesi dall’attacco, decretando così la propria fine.
Il Lago Lungo – Il più “costiero” dei tre laghi. Così chiamato per la sua forma allungata, si estende per 1,8 km lungo la costa, dalla quale è separato soltanto da uno stretto cordone dune e sabbia. Non molto profondo, presenta delle acque salmastre che ne hanno fatto il luogo ideale per l’allevamento della cozze.