Lago di Fimon, mozione Giacomin (lista Zaia): “palude tra 30 anni se non si interviene”

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lago di Fimon
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“Lago di Fimon: un bene ambientale, storico, naturalistico e turistico da salvaguardare”. Si intitola così la mozione presentata del consigliere regionale Stefano Giacomin del gruppo Zaia Presidente. Il testo cita il risultato di uno studio condotto dall’università di Parma “Il futuro del lago – spiega in una nota Giacomin – è quello di trasformarsi in una palude nell’arco dei prossimi 30 anni, se non si interviene in maniera adeguata”. Da qui la richiesta per l’area che già riveste un’importanza comunitaria: la mozione impegna la giunta regionale a “promuovere con gli enti territoriali interessati – spiega il consigliere – un accordo di programma per avviare un percorso di studio, progettazione e interventi volti ad assicurare un futuro al Lago di Fimon, prevedendone le adeguate risorse finanziarie”. Altra richiesta alla giunta è quella di “Valutare quale sia l’ente più idoneo alla gestione di questo prezioso sito ambientale – aggiunge Giacomin – tenuto anche conto degli altri esempi nella nostra Regione, come l’Oasi di Ca’ Mello ed il ‘Bosco Nordio’. Il lago sorge nel comune di Arcugnano, e per la sua vicinanza alla città di Vicenza costituisce un’importante attrattiva turistica per moltissime persone della provincia vicentina, per il capoluogo e per i comuni della sua cintura, cioè un bacino di oltre 200.000 abitanti. Il lago riveste grande importanza dal punto di vista ambientale per la presenza di rilevanti specie di flora – ricorda Giacomin – alcune uniche come la castagna d’acqua, e di fauna. Vanta anche un’importanza storica unica per gli insediamenti preistorici ritrovati, risalenti al neolitico e all’età del bronzo e risulta attrattivo per pescatori provenienti anche da fuori regione, come dall’estero, per la pratica del ‘carp fishing’ e della pesca a spinning grazie alla presenza di esemplari di notevole dimensioni”. “Attualmente la gestione del lago spetta alla provincia di Vicenza su delega della Regione del Veneto, ma la continua proroga dell’accordo non consente una progettazione a lungo termine degli interventi. A seguito di incontri alla presenza del sindaco di Arcugnano e del consigliere provinciale di Vicenza delegato all’Ambiente, è emersa la necessità e l’urgenza di avviare uno studio organico – conclude Giacomin – che affronti le varie problematiche del lago in modo da assicurare la presenza di questo bene prezioso anche alle future generazioni”.