L’altra Vicenza: diversa perché c’è il bello, il buono, l’onesto

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I giornali e i mezzi di informazione (anche Facebook, una grande discarica di fake news ma anche uno scrigno di esperienze personali da aprire con cura) sono sempre con lo sguardo puntato sul brutto del degrado nelle sue varie forme, sul cattivo dei comportamenti sempre meno umani e sul disonesto della politica e degli affari. Vicenza non fa eccezione a questa consuetudine per cui non fa notizia Adamo che si priva nel Paradiso terrestre di una sua costola per dar origine alla donna ma Eva che, spinta dal serpente, lo induce in tentazione con la mela raccolta dall’albero proibito del bene e del male.

Ecco allora che in questo nuovo giornale online noi vorremmo raccontare la Vicenza diversa del bello nascosto e da scoprire nei suoi angoli meno noti; del buono di sé che quotidianamente molti non raccontati vicentini della città o della provincia mostrano al proprio simile, uomo o donna o altro che sia, a prescindere dal colore dell’arcobaleno, fisico o intimo o culturale e religioso, che lo contraddistingue per farne una persona; dell’onesto artigiano, imprenditore, amministratore pubblico e privato, dipendente, lavoratore, che fanno sperare che ci possa essere un degno futuro anche a chi non ha un ruolo in una società che, per sua stessa definizione, dovrebbe essere fatta di “soci”, diversi per partecipazione ma tutti con una partecipazione attiva. Aiutateci e segnalateci (anche via mail a laltravicenza@laltravicenza.it) il bello, il buono e l’onesto di quest’altra Vicenza, ora diversa rispetto a quella che ora è o ci viene narrata come maggioritaria ma che è nostro desiderio far risaltare come la vera Vicenza di cui andare orgogliosi e da imporre a chi pensa che il brutto, il cattivo e il disonesto siano i protagonisti di questa era storica. Parla di un vicentino adottivo e cittadino del mondo.