“L’anima gemella non esiste”. Dopo un sondaggio della Monmouth University il Time ne sfata il mito

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Secondo un sondaggio della Monmouth University del 2017 quasi due terzi degli americani credono fortemente nell’anima gemella. Ma secondo Ramani Durvasula, la psicologa interpellata dal settimanale statunitense Time “Quando le persone cercano la loro anima gemella, possono imbattersi in una ricerca senza fine. Se si crede nell’anima gemella, è facile pensare di aver bisogno di qualcun altro per completarsi. Ma una relazione dovrebbe sempre essere un miglioramento, piuttosto che una necessità”.
Anche il professore di psicologia Gary W. Lewandowski Jr. ha affermato che cercare l’anima gemella sarebbe altamente pericoloso, perché porterebbe alla ricerca di una relazione immediata, perfetta, ed essenzialmente irraggiungibile. “Se credi nell’anima gemella, allora sei meno portato a lavorare sui problemi di coppia perché pensi che il partner debba essere perfetto e tutto deve essere facile”, spiega Lewandowski Jr. Mentre l’esperta Durvasula consiglia di non cercare l’anima gemella per riempire un proprio vuoto esistenziale, ma di “trascorrere del tempo lavorando su se stessi, che sia la carriera, la vita personale o gli affetti può in realtà far nascere una relazione sana, non a caso il momento migliore per trovare un partner è quando si è soddisfatti completamente della propria vita. Una relazione non è un riempitivo, ma una coronazione di sè”.