Relativamente alle elezioni comunali di Vicenza del 14 maggio 2023 l’ANPI di Vicenza formula le seguenti osservazioni:
1 – È importante la partecipazione al voto
Le elezioni nei vari livelli istituzionali costituiscono uno degli architravi della democrazia repubblicana nata dalla Resistenza al nazifascismo. In questi ultimi anni si è realizzato un processo di assottigliamento della partecipazione alla vita pubblica come certificato dalla continua e preoccupante riduzione dell’affluenza alle elezioni e dalla crisi di rappresentanza delle forze politiche. Inoltre la possibilità dei cittadini di incidere sulle decisioni che riguardano la vita delle nostre comunità tra una elezione e l’altra si è contratta. Sarà necessario individuare nuove forme di partecipazione, rendere i cittadini protagonisti, migliorare la qualità della nostra democrazia, accrescere il controllo dei governati sui governanti, affinare la responsabilità di questi ultimi.
Tuttavia i partiti e le formazioni a carattere civico rimangono ancora uno dei fulcri della vita democratica e l’ANPI è consapevole del ruolo che la nostra Carta Costituzionale assegna ai partiti quali forme associative che permettono ai cittadini di “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
La partecipazione al voto – nella nostra Costituzione – è quindi un diritto, ma è qualificata anche come un “dovere civico”. Il significato della partecipazione alle elezioni viene esaltata soprattutto nella dimensione locale dove il legame tra eletti ed elettori è più forte e dove le scelte assunte da una Amministrazione nelle varie materie in cui si articola la vita di una comunità – dalle politiche urbanistiche alle politiche sociali, dalla mobilità alla gestione dei servizi, dalla sicurezza alla cultura e così via – incidono sulla vita materiale delle persone.
L’appello che l’ANPI rivolge ai cittadini è di informarsi sui contenuti e sui candidati di questa competizione elettorale e anche di mobilitarsi e di partecipare al voto sia nel primo turno che nell’eventuale secondo turno di ballottaggio. La fase del ballottaggio è particolarmente importante perché – secondo il nostro ordinamento – porta alla designazione del nuovo Sindaco.
2 – L’antifascismo è dirimente
L’ANPI è una Associazione a impianto pluralistico, al suo interno convivono culture politiche e orientamenti politici diversi, ma tutti accomunati da un rigoroso e intransigente antifascismo, dalla coltivazione della memoria attiva della stagione resistenziale, dalla esigenza di contrastare tutte le forme di neofascismo e dalla volontà di attuare la Costituzione nata dalla Resistenza nei suoi contenuti di libertà e di emancipazione sociale.
Proprio in coerenza con la “mission” della nostra Associazione solleviamo due questioni dirimenti:
a) La prima riguarda il fatto che la coalizione espressione dell’Amministrazione uscente include una forza politica che non ha reciso i legami con la tradizione di quel Movimento Sociale Italiano che fu a tutti gli effetti erede della Repubblica Sociale Italiana e fu estraneo al Patto Costituente. Il fascismo è stata una esperienza politica totalitaria che però non è scomparsa definitivamente dall’Italia e dall’Europa con la cesura epocale del 1945. In realtà il fascismo dal nostro Paese non se n’è mai completamente andato e non è stato sradicato nella mentalità, negli stili di vita, nella cultura, nei riferimenti valoriali. Come emerge chiaramente da dichiarazioni e atteggiamenti di esponenti di quella forza politica fino ai massimi livelli istituzionali e ancora più frequentemente da comportamenti nelle realtà periferiche è in atto un inaccettabile e programmato tentativo di riscrivere la storia di questo Paese all’insegna di un aperto anti-antifascismo, di una riabilitazione di alcuni aspetti del fascismo storico, di una delegittimazione della Resistenza come tale o in alcune sue componenti, di una proclamata pacificazione che sottende in realtà un intento di parificazione. Inoltre quella forza politica insieme ad altre alleate conduce politiche nazionaliste, securitarie, antisolidariste e antiegualitarie contrarie allo spirito e alla lettera della Costituzione.
b) La seconda concerne la rimozione della Clausola Antifascista. La Giunta uscente di Vicenza, il 9 giugno 2020 ha abolito la clausola antifascista contenuta nel Regolamento comunale sull’uso degli spazi pubblici che chiedeva di sottoscrivere il seguente impegno: “Dichiara di riconoscersi nei principi fondamentali della Costituzione Italiana e dello Statuto comunale e ripudia il fascismo, la cui riorganizzazione è vietata sotto qualsiasi forma dall’ordinamento giuridico”. La clausola era stata introdotta perché il neofascismo è un fenomeno presente e pericoloso e il ritorno del nazifascismo è diventata una vera e propria emergenza democratica italiana ed europea: la presenza neofascista è impressionante e comprende organizzazioni e movimenti politici, presenza nel web, tifoseria delle “curve” calcistiche di estrema destra, gruppi musicali nazirock etc. Per far fronte a questa emergenza sono necessari in primo luogo la messa fuorilegge dei movimenti neofascisti e neonazisti, in secondo luogo una grande e unitaria battaglia culturale e politica e in terzo luogo un impegno di tutte le istituzioni repubblicane dal livello nazionale al livello locale.
Riteniamo che la rimozione della clausola antifascista sia stata uno sfregio per Vicenza, città decorata al valor militare per il ruolo avuto nella lotta di Liberazione.
3 – I programmi siano ispirati ai principi costituzionali e allo statuto del comune di Vicenza
Non spetta all’ANPI indicare concrete soluzioni ai problemi amministrativi della città.
Tuttavia l’ANPI non può esimersi dall’indicare i principi generali a cui ispirare i programmi e i valori a cui uniformare l’agire politico.
Sono principi contenuti nello Statuto del Comune in coerenza con la Costituzione: la libertà, l’uguaglianza e la fraternità, la promozione della solidarietà e della coesione sociale, la tutela delle libertà e dei diritti fondamentali inclusi il diritto al lavoro, il diritto di asilo e l’accoglienza, il diritto alla salute e all’ottenimento delle prestazioni socio-sanitarie necessarie per condurre una esistenza dignitosa, la parità di genere, la lotta ad ogni tipo di discriminazione, la sostenibilità ambientale quale prioritaria rispetto al mercato, la valorizzazione della partecipazione dei cittadini, la vocazione europeista e l’apertura al mondo.
Particolare significato riveste quella parte dello Statuto del Comune di Vicenza in cui si sanciscono il ripudio della guerra quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, la promozione della cooperazione fra i popoli, il riconoscimento della pace quale diritto fondamentale della persona e dei popoli, la promozione di una cultura della pace e dei diritti umani e l’inserimento degli immigrati e dei rifugiati politici nella comunità locale.
Presidenza Provinciale ANPI e Comitato di Sezione Anpi di Vicenza città
Qui tutta o quasi la storia in divenire delle elezioni amministrative Vicenza 2023