Lanzarin non chiarisce “rimborsi” pubblici a 8 associazioni soci banche: importi ignoti per spese proibite dal Fir anche a gruppi Ugone e don Torta

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Sanità in Veneto: Manuela Lanzarin con Luca Zaia
Manuela Lanzarin con Luca Zaia

Questa è la risposta pubblica, inviata anche direttamente all’Ufficio stampa della Regione Veneto, c.a. Responsabile dr. Carlo Parmegiani, al comunicato dell’assessore della giunta ZaiaManuela Lanzarin, dal titolo “Banche, assessore Lanzarin: “controlli ferrei su associazioni e comitati di assistenza legale e giudiziale alle vittime dei crac – il contributo sociale per la tutela legale dei più deboli è cosa diversa dagli indennizzi” (da noi pubblicato col titolo “Business” rimborsi con il Fondo Indennizzi, interviene l’assessore Lanzarin: “controlli ferrei”) .

Nella risposta ripeto le nostre domande per la parte non evasa o non chiara, sperando questa volta in un corretto canale di comunicazione tra chi fa domande e chi risponde.

Caro collega, al rientro da un giorno di assenza dalla redazione di VicenzaPiu.com per delicati altri impegni, non solo non trovo riscontri alla mia richiesta di risposte inviata il 24 agosto tramite te a chi di dovere e il 25 agosto, in assenza di un qualunque riscontro, riproposte pubblicamente (“Indennizzi ad… associazioni e legali, VicenzaPiu.com li denunciò: ora Zanettin “interroga” e noi chiediamo altri lumi a Bitonci e regione Veneto“, ndr), ma leggo un comunicato, da noi comunque pubblicato, in cui l’assessore Lanzarin risponde, intanto ma parzialmente, a uno dei nostri quesiti e, poi, incorre in una serie di equivoci, per lo meno da quanto leggiamo nel comunicato della Regione che è stato diffuso dal tuo ufficio a tutti gli organi di stampa.

Le due domande iniziali erano

“1 – illustrarmi i criteri di selezione delle associazioni e comitati ammessi al finanziamento
2 – fornirmi l’elenco di associazioni e comitati che ad oggi sono stati assegnatari di finanziamenti e per quali importi.” 

L’elenco fornito, senza inviarlo correttamente e preventivamente a chi, VicenzaPiù.com, la domanda l’ha posta, (hanno ricevuto e stanno ricevono soldi dalla regione, afferma l’assessore, Noi che credevamo nella Banca Popolare di VicenzaAssociazione nazionale azionisti Banca Popolare di Vicenza di Malo -VI, Associazioni Soci banche popolari, di Castelfranco Veneto – TV, Federconsumatori Regione Veneto di Venezia, Associazione A.D.O.C. Veneto di Venezia, Associazione Casa del consumatore di Schio – VI, Lega consumatori Regione Veneto di Ficarolo – RO, Coordinamento associazioni banche popolari venete Don Enrico Torta di Venezia) manca, però, dei criteri adottati per scegliere le associazioni e degli importi ad ognuna erogati o iniziati ad erogare. 

Lascio a te far completare dall’assessore Lanzarin le risposte o la valutazione del perché della mancata elencazione degli importi provenienti da denaro pubblico dei cittadini veneti.

Ma oltre alla questione della “scortesia” formale e dell’incompletezza delle prime risposte chiedo come l’asserito e indubitabile “controllo” su domande ed erogazioni di contributi per “le attività di assistenza giudiziale e legale prestate dalle associazioni e dai comitati a favore dei cittadini da loro rappresentati” possa essere fatto visto che, ripeto tramite te all’assessore, “queste attività per legge non possono essere quelle attinenti alle istanze del Fir (l’art. 1 comma 501 legge 145 recita “la prestazione di collaborazione nella presentazione della domanda e le attività conseguenti non rientrano nell’ambito delle prestazioni forensi e non danno luogo a compenso”).

L’assessore Lanzarin nella predetta nota fa sapere, infatti, che i fondi della Regione sono previsti “per dare una mano a quanti, tra i risparmiatori ‘traditi’ dalle banche, si sono ritrovati in maggiori difficoltà e non avrebbero forse nemmeno i mezzi per difendersi in sede legale e presentare domanda di rimborso” facendo poi cenno a controlli di “rendicontazione delle spese giudiziali legali costituite da regolari fatture emesse da studio legale o da avvocati convenzionati, nonché la presentazione di attestazione comprovante l’iscrizione a ruolo delle cause ovvero la presentazione del ricorso all’Arbitro per le Controversie Finanziarie della Consob o altro organismo arbitrale che dovesse sostituire quest’ultimo…”.

Ora se errare è umano anche l’assessore sa cosa sarebbe perseverare nel non conoscere la legge del Fir o nello spiegarsi male per giunta non con chi, con riconosciuta competenza, cioè VicenzaPiu.com, le ha posto domande.

Per cui, umilmente al servizio del corretto operato della Regione e del suo assessore, ripeto la domanda prima che questa possa esser fatta da chi di dovere, come la Corte dei conti, alla regione Veneto e a chi ha percepito, sta percependo e percepirà, magari, contributi così (in)giustificati: a che titolo vengono dati rimborsi per un totale di un milione e centomila euro ad associazioni, solo alcune abbiamo visto e non molte altre altrettanto se non più rappresentative anche se, forse, meno gradite politicamente, per spese legali che non possono essere sostenute legalmente visto che “la prestazione di collaborazione nella presentazione della domanda e le attività conseguenti non rientrano nell’ambito delle prestazioni forensi e non danno luogo a compenso”.

Se Mde, che non riceve contributi regionali, con costi percentuali e alcuni avvocati vicini ad alcune delle associazioni “beneficiarie” dei fondi regionali, PolatoFadalti si legge su Il Corriere del Veneto  quindi, chiederebbero illecitamente compensi o rimborsi non dovuti secondo “le preoccupazioni levatesi in questi giorni per il ‘business’ dei rimborsi attivabili con il Fondo Indennizzi Risparmiatori”, come premette Lanzarin, perché l’assessore eroga a solo otto associazioni denaro pubblico per gli stessi compensi non dovuti?

In tutta questa vicenda, in cui ad oggi la Regione Veneto non brilla per trasparenza, comincia ad essere chiaro, dopo i primi giorni di utilizzo, che non sia del tutto agevole e a prova di utente privo di supporto esterno (di associazioni e legali) l’accesso alla piattaforma Consap per le istanze rivolte al Fondo Indennizzo Risparmiatori, quella attivata in base alla legge tanto strombazzata dal precedente governo gialloverde, che ha fatto solo, e tardi, una minima parte del suo dovere.

Ma, se così è, intervengano i legislatori, poco importa se quelli, nel caso specifico, farraginosi precedenti o i possibili nuovi, di parte o tecnici che saranno, per semplificare veramente le procedure evitando richieste di costi, ad oggi, illecite da parte di alcuni e concessioni di contributi, allo stato delle informazioni attuali, altrettanto ingiustificate.

Oppure si prenda atto che la procedura è complessa per cui si ammettano giusti costi da addebitare al Fir stesso, che, ricordiamolo, non preleva denaro dalle casse dello stato ma dai fondi dormienti, e non ai cittadini veneti che, per finanziare questi contributi, peraltro a solo otto associazioni, pagano tasse.