Dopo il nostro primo intervento sul tema dell’improvvisamente scoperto business alle spalle dei risparmiatori (le domande del 25 agosto “Indennizzi ad… associazioni e legali, VicenzaPiu.com li denunciò: ora Zanettin “interroga” e noi chiediamo altri lumi a Bitonci e regione Veneto“) è arrivata dall’assessore Lanzarin la sua prima rivelazione parziale (non direttamente a noi che le avevamo fatto le domande) sui nomi delle, solo, 8 associazioni “regionaliste” del 27 agosto: “Lanzarin non chiarisce “rimborsi” pubblici a 8 associazioni soci banche: importi ignoti per spese proibite dal Fir anche a gruppi Ugone e don Torta“.
Il nuovo supporto conoscitivo offertole, direttamente, da noi e dall’on. Pierantonio Zanettin il 28 agosto (“Lanzarin non risponde sui contributi alle associazioni dei risparmiatori, sul tema interviene per primo Zanettin: forse l’assessore non sa…“) oggi ha raccolto un altro esito, sia pure ancora parziale, come dimostra la nota “Risparmiatori, nuovo intervento di Lanzarin: “il fondo regionale di solidarietà non ha nulla a che fare con il fondo indennizzi di Consap”.
Non rispondendoci direttamente ma cercando sostegno urbi et orbi da chi magari segue da minor tempo le vicende delle banche venete (noi lo facciamo dal 2010), l’assessore a “sanità, servizi sociali, programmazione socio-sanitaria, attuazione programma, rapporti con il Consiglio regionale” forse ancora non ha capito che volevamo solo aiutare lei, le associazioni più “trasparenti” e, quindi, tutti i risparmiatori azzerati per il crac (non crack come si legge nei comunicati regionali, quello è una droga) delle banche venete.
Se, contro gli “eventuali” responsabili del dramma che si è abbattuto sul Veneto, e non solo, la nostra amministrazione regionale non è stata capace di formalizzare la sua costituzione come parte civile nonostante il suo possente e costoso, per i contribuenti, apparato legale che contro i deboli, come VicenzaPiu.com, invece i tribunali li affronta subito e con encomiabile solerzia, temiamo e speriamo che quello che l’assessore Lanzarin non ha ancora completamente capito sia dovuto solo alle fredde e formali informazioni che riceve da chi le legge e le gira le nostre mail e la rassegna stampa.
Non ci offendiamo, quindi, ma dopo i primi faticosi passi compiuti grazie alle nostre domande e informazioni al servizio pubblico regionale, Lanzarin non si preoccupi di ringraziarci, la ringraziamo noi riassumendoli e, contestualmente, ricordandole, ci perdoni, quanto ancora sarebbe giusto e trasparente sapere.
Le avevamo chiesto “l’elenco di associazioni e comitati che ad oggi sono stati assegnatari di finanziamenti” e per quali importi” e “i criteri di selezione delle associazioni e comitati ammessi al finanziamento”.
Lei ci ha fatto sapere che le otto associazioni prescelte (anche con solo 10 associati) sono state finora Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza, Associazione nazionale azionisti Banca Popolare di Vicenza di Malo -VI, Associazioni Soci banche popolari, di Castelfranco Veneto – TV, Federconsumatori Regione Veneto di Venezia, Associazione A.D.O.C. Veneto di Venezia, Associazione Casa del consumatore di Schio – VI, Lega consumatori Regione Veneto di Ficarolo – RO, Coordinamento associazioni banche popolari venete Don Enrico Torta di Venezia).
Mancano ancora, gentilissima assessore Lanzarin, gli importi ricevuti da ognuna e quelli in assegnazione (sulle due voci mai ha fatto un cenno finora) e i criteri di selezione per i quali i cittadini veneti dovrebbero accontentarsi della burocratica risposta di oggi: “la Regione Veneto ammette ai contributi le associazioni e i comitati che rispettano i requisiti statutari previsti per legge e che rappresentano una specifica categoria di cittadini veneti, con redditi inferiori ai 36 mila euro, le cui rendite immobiliari non siano superiori a 8 mila e che abbiano investito nelle azioni delle banche venete non più di 80 mila euro“.
Perché a questo punto, ancora senza rispondere a noi ma a tutti, non fornisce il dettaglio degli importi per ognuna delle associazioni, il numero dei risparmiatori in difficoltà per i quali li hanno ricevuti o li riceveranno, e, dulcis in fundo, l’elenco degli avvocati a cui, di fatto, vanno (o andrebbero) i contributi formalmente assegnati alle associazioni che, però, li ricevono (con o senza imposte?) in base a rendicontazioni delle parcelle pagate (con o senza imposte e contributi di legge?) e delle spese sostenute?
Sono soldi pubblici, non c’è privacy che tenga, giusto?, tanto più quando ci si sta occupando del business alle spalle dei risparmiatori che, in questo modo, per lo meno quegli assistiti dalla regione, potranno anche controllare se i loro legali sono stati correttamente pagati per loro conto dalle associazioni o se, avendo anticipato loro stessi le parcelle, potranno chiederne il rimborso alle associazioni destinatarie dei contributi regionali.
Speriamo di essere starti chiari e, perciò, siamo stai un po’ lunghi: le “triangolazioni” sono spesso un po’ grigie…
A proposito della nostra chiarezza non possiamo non prendere atto con soddisfazione che l’assessore Lanzarin ora e finalmente, con… chiarezza, afferma: “Si precisa che l’iniziativa regionale di un fondo di solidarietà a sostegno legale e giudiziale ai cittadini veneti danneggiati da Veneto Banca e da Popolare di Vicenza, avviata con legge regionale n. 7 del 2016 (art. 11) e rifinanziata nel 2018 e nel 2019, fa riferimento esclusivamente a spese per l’assistenza giudiziale legale relative a cause iscritte a ruolo e non alla presentazione della domanda di indennizzo al Fondo indennizzo risparmiatori (FIR), di cui alla L. 30 dicembre 2018, n. 145, emanata successivamente alla deliberazione regionale”.”
Fantastico, ce l’abbiamo fatta a far esplicitare che non esisteranno contributi per le presentazioni delle istanze di indennizzo, gratuite, a torto o a ragione, in base alla legge istitutiva del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR).
In attesa delle residue, fondamentali risposte sopra riassunte, non possiamo che gioire anche di questo risultato visto che ancora ieri, 28 agosto, l’assessore Lanzarin sosteneva che il milione e centomila euro serve “per dare una mano a quanti, tra i risparmiatori ‘traditi’ dalle banche, si sono ritrovati in maggiori difficoltà e non avrebbero forse nemmeno i mezzi per difendersi in sede legale e presentare domanda di rimborso“.
Sperando che almeno questa volta legga direttamente quanto scriviamo visto che non ci risponde mai direttamente, l’assessore ci scuserà per le nostre puntualizzazioni e per le nostre richieste di chiarezza totale.
Ma le facciamo a beneficio suo e dell’Istituzione regionale, delle associazioni trasparenti (molte più delle 8 selezionate e controllate, come ora veniamo rassicurati), dei legali operosi e onesti (a proposito il nuovo governo permetta di pagarli correttamente per un lavoro non facile sulla piattaforma Consap e per evitare le italiche ed anche venete brutte tentazioni di aggirare gli ostacoli!).
Ma quelle domande e quelle sollecitazioni le facciamo, soprattutto, per le decine di migliaia di veneti danneggiati da quanto accadeva in certe stanze segrete o secretate della cui esistenza anche alcuni politici sono responsabili perché le frequentavano o le tolleravano.
Ma come pensiamo, come vogliamo pensare che gran parte delle associazioni e degli avvocati si adoperino al meglio, così siamo sicuri, vogliamo essere sicuri che anche lei, assessore Manuela Lanzarin, e la gran parte dei suoi colleghi siate politici per bene.
Noi, con la nostra competenza, modesta ma affidabile, tanti altri ce lo dicono tra associazioni, legali e politici, siamo a sua disposizione, assessore Lanzarin, perché per noi non c’è altro interesse che quello di operare, come lei scrive, “a sostegno dei risparmiatori traditi. Un intervento di natura sociale…”.
Noi ci siamo. E lei?
Grazie.
Suo, Giovanni Coviello