Quando l’arte si unisce alla passione per i motori. L’artista recoarese Loria Orsato torna a raccontarci la sua arte. Stavolta racconta l’esposizione delle auto da rally, di cui lei ha dipinto a mano i cofani, avvenuta lo scorso 9 novembre a Trissino. “Con gli autisti Luca Zanrosso e Alessandro Nicoletti avevamo deciso, nel 2016, di proporre un progetto innovativo, ”Auto d’Autore”, nel mondo appassionante del rally, grazie al ritorno del “Rally Day, Città di Schio” esordisce Loria.
“C’è uno spazio intermedio che accomuna e collega l’arte del correre, durante un rally, e l’arte del dipingere su una lastra di vetro: è l’energia e la passione- continua l’artista-. Queste caratteristiche viaggiano entrambe alla velocità del motore lanciato dal pilota, assistito dal navigatore, ed alla velocità di un’idea colta dall’artista, là dove nessuno scorge qualcosa. Questa iniziativa, nata dall’intenzione di dissodare qualche pezzo di terreno per dar spazio al nuovo, porta i motori ad incontrare l’arte per tingersi delle sfumature dei colori e dell’entusiasmo.
Così Tullì (la mascotte ideata da Loria, n.d.r.) ha osato tuffarsi sul cofano dell’auto utilizzata da questi bravi ragazzi, dipinta a regola d’arte e a mano.
Venerdì sera, 9 novembre 2018, a Trissino presso il Bar Mazzini, nella ononima Piazza, sono state esibite le due auto che hanno corso, quest’anno, per alcuni rally del Veneto. In onore della Progetto passato, sulle auto sono stati impresse le tele che riproducono Tullì. Sono state presentate alla folla degli appassionati di rally che sono accorsi puntualmente all’evento. All’interno del locale è stata allestita una piccola mostra dove si poteva osservare dal vivo le tele originarie e alcune opere presentate alla mostra in Belgio, presso il Museo Le Bois Du Cazier di Marcinelle, per ricordare le 262 vittime di quella immane tragedia. Mi ha stupito vedere come le persone avevano ancora impresso nella mente il ricordo della mia Pupazza dipinta a mano sulla prima auto da rally.
Tullì è un marchio registrato, sia il nome che il disegno. Ho dovuto scegliere alcune classi merceologiche. Leggendo gli articoli inseriti nelle varie categorie mi è apparso un nome, il linoleum. Questa cosa mi ha lasciata un po? perplessa, ma poi ho pensato che sarebbero allegre le stanze dei reparti ospedalieri se, ogni tanto sul pavimento, ci fosse qua e là la mia Tullì. Sarebbe bello accendere dei sorrisi, anche se fosse solo per un attimo. In fondo un sorriso rimane anche quando non c’è più niente.
Quando è morto mio padre è nata Tullì ®. Questa “mascotte” rappresenta ognuno di noi. È la nostra parte conscia, il nostro inconscio, cosa vogliamo mostrare agli altri, cosa invece vogliamo nascondere e ciò che lasciamo sospeso sotto il velo della nostra essenza cosi fragile e allo steso tempo coraggiosa, le maschere che indossiamo in ciascuna occasione e in ogni luogo diverso. Quando si spegne una luce, sempre, se ne accende un’altra. Per questo sono emozionata e felice ogni qual volta la guardo.
Tullì sono io, sei tu, sono loro, è il mio papà, è ciascuno di noi. “Tu sei tutto lì”, nessuna copia in giro per l’universo.
Ogni artista dovrebbe lavorare sul colore perché è il colore che muove le cose e la vita. Per questo la “Pupazzetta” nasce con il giallo della luce della vita, il blu acceso del cielo con tutte le sue sfumature, il bianco delle anime che cercano un posto dove risplendere e riorganizzarsi, e il nero delle tenebre che non fa più paura perché quando si spegne tutto, è la luce che rimane accesa dentro e illumina il sentiero”.
Tu sei tutta lì! disse la mia Tullì, guardandosi allo specchio.
Era, la prima volta nella vita, che scorgeva il suo riflesso.
E, subito, se ne innamorò.
Loria Orsato