L’assessore De Martin interviene a “Urbanpromo Green 2019”

120
Comune di Venezia
Comune di Venezia

L’assessore comunale all’Urbanistica e Ambiente, Massimiliano De Martin, ha partecipato questa mattina a Palazzo Badoer a “Urbanpromo Green 2019”, la due giorni sulla pianificazione sostenibile della città e del territorio organizzata per il terzo anno consecutivo dall’Università Iuav di Venezia.

La manifestazione, che si articola in sei principali macro-temi – il cambiamento climatico, le acque, l’energia, la mobilità, il verde urbano e i materiali da costruzione – dai quali scaturiscono gli specifici argomenti trattati nei numerosi convegni in programma, ha lo scopo di far interagire la riflessione teorica con le buone pratiche, il profilo tecnico-scientifico dei problemi con le soluzioni concrete.

In particolare, l’assessore è intervenuto nella sessione intitolata “Modelli avanzati per la valutazione dei co-benefit associati a interventi di riqualificazione e conservazione dell’ambiente naturale e costruito”, nel corso della quale relatori e pubblico hanno affrontato diversi argomenti di crescente interesse, tra cui quelli del consumo del suolo e dell’invarianza idraulica, che sta assumendo un’importanza sempre maggiore a causa del cambiamento climatico. Il discorso di De Martin si è concentrato in particolare sul rapporto tra beneficio pubblico e rigenerazione della città.

“Tra gli obiettivi dell’Amministrazione  – ha esordito l’assessore – c’era il rilancio del settore edilizio: per attrarre nuovi investimenti abbiamo puntato sull’urbanistica partecipata, con la definizione del Piano degli Interventi, e sul marketing territoriale”. Nel ricordare come la legge urbanistica regionale preveda che gli enti locali “possono concludere accordi con soggetti privati per assumere nella pianificazione proposte di progetti ed iniziative di rilevante interesse pubblico”, De Martin è poi passato a spiegare quali sono i criteri di valutazione del beneficio pubblico che il Comune applica. “Abbiamo puntato sulla compensazione e mitigazione ambientale dei progetti: gli elementi di valutazione del beneficio pubblico tengono infatti conto non solo di obiettivi legati alla riduzione dei rischi o di natura economica e sociale, ma anche e soprattutto di obiettivi di sostenibilità, urbanistici e paesaggistico-ambientali. Per fare qualche esempio, tra i nostri indicatori contiamo la limitazione del consumo di suolo, la protezione delle attività agricole, il miglioramento delle qualità dell’aria e dell’acqua, il contenimento del consumo delle risorse non rinnovabili, la preservazione della biodiversità, ma il miglioramento dell’efficienza delle infrastrutture e delle reti dei servizi esistenti, o il riuso di aree dimesse, degradate o inutilizzate. I risultati si iniziano a vedere perché, prendendo in considerazione parametri quali i maggiori oneri edilizi incassati oggi dal Comune e l’aumento delle ore lavoro della Cassa edile, è chiaro che il nostro è un territorio su cui si è tornati ad investire”.