“Sono qui perché la volontà dell’Amministrazione è di trovare un punto di equilibrio tra le varie istanze del territorio”. Queste le parole dell’assessore al Turismo, Paola Mar, intervenuta questo pomeriggio al convegno “… Anca mi no vado via. Il manifesto delle locazioni turistiche di Venezia”, che si è svolto nella Sala dei Laneri della Scuola di Santo Stefano a Venezia alla presenza anche di numerosi consiglieri comunali, tra cui Giovanni Giusto, Maurizio Crovato, Renzo Scarpa ed Elena La Rocca.
L’incontro è stato organizzato da Abbav, Associazione bed and breakfast, affittacamere e appartamenti del Veneto, con l’obiettivo di aprire un tavolo di lavoro tra gli operatori coinvolti, direttamente o indirettamente, nel settore delle locazioni turistiche in città: punto di partenza il “Manifesto delle Locazioni Turistiche”, documento presentato come mezzo di riflessione “costruttiva” e di dialogo con le Istituzioni e la Città.
“La politica per come la intendo io non deve essere quella degli annunci – ha sottolineato Mar – La prima volta che ho incontrato i rappresentanti delle associazioni di categoria ho detto loro che la situazione non era facile, e non lo è tuttora, perché serve compensare le esigenze dei residenti con chi fa turismo. Dopo aver ascoltato tutte le realtà cittadine, compresa Abbav, abbiamo recepito tutte le 23 proposte emerse, mettendo a punto poi il ‘Progetto di Governance territoriale del Turismo’ puntando su quattro linee guida principali: governance, tutela della residenza, bilanciamento degli extracosti (abbiamo abbassato la Tari per esempio) e campagne di sensibilizzazione ad hoc. Sono qui – ha continuato l’assessore – per trovare un punto di equilibrio ascoltando anche le vostre proposte. Mi sono spesa in prima persona per la tutela della qualità del settore, e per questo motivo il 14 luglio scorso ho discusso personalmente con l’assessore regionale Caner, giungendo al regolamento sulle fosse settiche ‘di attività turistico ricettive adibite a B&B e di unità ammobiliate ad uso turistico non classificate svolte in forma non imprenditoriale’. Quest’ultimo non può certo mettere in difficoltà chi lavora bene”.