L’assessore comunale al Turismo, Paola Mar, ha aperto questa mattina, lunedì 16 settembre, nella sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Venezia, in via Circonvallazione a Mestre, il corso di formazione “Arte del con-tatto”, un corso base rivolto ad operatori museali sull’accessibilità dei musei per persone con disabilità visiva.
“Credo sia sempre importante cercare di fare rete – ha esordito l’assessore Mar – ed è fondamentale avere un approccio complessivo alla tematica dell’accessibilità, soprattutto se si parla di turismo. C’è un modo diverso di ‘vedere’ le cose, e volutamente uso il termine ‘vedere’: da visitatori è importante usare tutti i sensi, per portare a casa, una volta terminato il viaggio, un’esperienza ricca e completa. Conosco bene la realtà dei nostri musei: senza dubbio c’è molto da fare, ma devo dire che c’è un terreno fertile e un’attenzione sempre maggiore ad un approccio diverso e ampio. La nostra è sempre stata una città aperta e accogliente, pronta a confrontarsi con esperienze e realtà diverse, che hanno portato e portano anche oggi arricchimento. Creare un’esperienza sensoriale rivolta principalmente alle persone non vedenti significa offrire un’opportunità a tutti, perché tutti ne possiamo beneficiare, trarre arricchimento e crescita personale”.
“Abbiamo infatti pensato a questo corso – ha aggiunto Alessandro Trovato, presidente dell’Uici – per sottolineare l’importanza di formare operatori museali all’accoglienza delle persone non vedenti nei musei veneziani, ma anche per riuscire a realizzare uno standard di accoglienza che possa dare un valore aggiunto all’offerta culturale della città, soprattutto nei confronti dei residenti e dei turisti non vedenti”.
E’ stato portato infine come esempio di mostra “accessibile” quella dell’artista franco-svizzera Caroline Lépinay “Love is Blind / Blind for Love”, ospitata attualmente a Palazzo Tiepolo-Passi a Venezia, in occasione della 58. Esposizione internazionale d’Arte della Biennale: l’esibizione si compone infatti di nove momenti ispirati dalla narrazione del mito di Amore e Psiche e da opere di grandi maestri della musica, della letteratura, del cinema e dell’arte. Si tratta di una serie di creazioni tattili, accompagnate da musica e narrazione, allestite in forma di “opera”, ovvero un percorso sensoriale che si può percorrere anche da bendati, attraverso il tatto e l’ascolto della musica e della narrazione. La mostra è patrocinata dall’Uici, dalla fondazione Pavarotti e dal museo Omero di Ancona.