Questa mattina l’assessore alla cultura Simona Siotto ha accolto a Palazzo Trissino il regista cinematografico Karen Georgievic Šachnazarov, accompagnato da Elena Milan, coordinatrice di Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari.
Il regista russo di fama a mondiale è ospite a Vicenza in occasione dell’apertura della rassegna “Kandinskij, Gon?arova, Chagall. Sacro e bellezza nell’arte”, organizzata dalle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanarifino al 26 gennaio.
Karen Georgievic Šachnazarov
Classe 1952, il russo Karen Georgievic Šachnazarov è uno dei più brillanti ed eclettici registi cinematografici della sua generazione. A differenza dei molti colleghi suoi connazionali che hanno cercato una ‘via d’autore’ di nicchia, esteticamente pregevole ma talvolta lontana dai desideri del grande pubblico, Šachnazarov ha scelto di raccontare storie – anche ‘impegnate’ o dalla materia incandescente – senza mai dimenticare la natura eminentemente popolare del mezzo di cui si serve, coniugando spettacolo e riflessione, introspezione ed azione. Artista dal talento multiforme, si è confrontato coi classici della letteratura russa (su tutti Anna Karenina – La storia di Vronsky, del 2012, tratto dal romanzo di Tolstoj, e Reparto 6, del 2009, dall’omonimo racconto di Cechov); col film di genere (American daughter, 1995), con i passaggi più decisivi della storia russa (L’assassino dello zar, 1991), anche in funzione di rappresentazione critica dell’attualità sociale (come nel caso di Un cavaliere di nome morte, del 2004, sul terrorismo politico ai tempi dello zarismo); ha girato parabole grottesche come Città zero, film di genere dal sicuro impatto visivo ed emozionale come White Tiger, commedie romantiche dal sapore malinconico e agrodolce come Vanished Empire. Il suo è un cinema attento ai sentimenti e al vissuto dei personaggi, che non dimentica mai l’importanza di una narrazione fluida, di immagini vivide e di figure in cui si possa riconoscere una parte di sé, ritrovando l’eterno sostrato umano di gioie e sofferenze che contraddistinguono la condizione umana al di là di coordinate storico-culturali apparentemente lontane. Questa sua capacità di fondere intrattenimento e qualità, unita a un lavoro ormai decennale di promozione e sostegno di nuovi autori cinematografici (dal ’98 è presidente della Mosfilm, uno dei più antichi e importanti studi cinematografici del mondo), lo rendono una figura imprescindibile nel quadro dell’attuale industria cinematografica russa e internazionale.