L’assessore Venturini al convegno ‘L’impatto economico e sociale dei sistema portuale veneto’: “è ora che il governo si prenda le sue responsabilità”

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Comune di Venezia
Comune di Venezia

    “Il porto di Venezia è motore economico non solo del nostro territorio, ma anche del Veneto e dell’intera Italia: oggi però è minacciato non solo il suo presente, ma anche il suo futuro, per le mancate scelte dei governi attuali e precedenti: speriamo che ‘Roma’ finalmente si svegli e prenda decisioni ormai non più rinviabili.” E’ una sorta insieme di “grido di dolore” e di pressante richiesta, quella che l’assessore comunale allo Sviluppo economico del Territorio, Simone Venturini, ha lanciato questa mattina in occasione del convegno dal titolo “L’impatto economico e sociale del sistema portuale veneto”.

    L’incontro, svoltosi all’Heritage Tower di Marghera, su iniziativa dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico settentrionale dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo, in accordo con Unioncamere del Veneto e il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato l’occasione per presentare una ricerca realizzata dal Centro Studi Sintesi e Smart Land.

    Il sistema portuale veneto, comprendente i porti di Venezia e Chioggia, rileva la ricerca, è il primo home crocieristico nazionale con oltre un milione e mezzo di passeggeri ogni anno, il secondo nel settore della pesca, il settimo come scalo mercantile. Misurando anche l’indotto vi operano oltre 92.000 addetti, mentre la produzione complessiva è di circa 21 miliardi di euro. In particolare a Venezia sono operanti 1.260 aziende e 322 a Chioggia, per un totale di 21.000 addetti, che sviluppano un valore di produzione di circa 6 miliardi e 600 milioni di euro annui, pesando per il 27% sull’economia comunale e per il 13% su quella metropolitana.

    “Sono dati – ha sottolineato Venturini – che confermano l’importanza del nostro sistema portuale, che ora però ha bisogno che vengano finalmente prese decisioni importanti, a cominciare dallo scavo dei canali. Non esistono ‘piani B’: un porto non può operare senza navi, e le merci devono comunque arrivare qua. Sviluppando il porto, in tutte le sue realtà (merci, passeggeri, pesca, stazione marittima) si creano i presupposti per nuovi posti di lavoro e per continuare l’opera di disinquinamento di altre aree di Marghera.”

    Presenti all’incontro, tra gli altri, il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Pier Paolo Baretta, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Elisa De Berti, i presidenti della Camera di commercio di Venezia e Rovigo, Giuseppe Fedalto, e dell’Autorità di Sistema portuale, Pino Musolino.

    A margine del convegno Venturini ha incontrato una rappresentanza dei lavoratori portuali in lotta per la difesa dei loro posti di lavoro, confermando il pieno appoggio dell’Amministrazione comunale alle loro richieste, rivolte al governo, perché vengano finalmente prese le decisioni da tempo attese.