La Giunta regionale del Veneto ha istituito la Rete Regionale delle Banche del Latte Umano Donato, approvando una delibera proposta dall’assessore alla Sanità, alle Politiche sociali e alla Programmazione sanitaria, Manuela Lanzarin.
Nel Veneto le banche del latte umano donato (BLUD) sono 5, attive presso i reparti neonatali di Cittadella (PD), Padova, Treviso, Verona e Vicenza.
Pur rispettando tutte le indicazioni nazionali si sono sviluppate negli anni contraddistinte da alcune varianti legate ad adeguamenti alle realtà locali. Con il provvedimento varato, viene superata la complessità dovuta alla specificità delle singole banche, uniformando le variegate esigenze territoriali a cominciare dalle modalità di coinvolgimento di tutti i punti nascita della regione secondo il modello Hub and Spoke previsto dal Piano Socio Sanitario Nazionale.
La dieta lattea si dimostra non solo un atto d’amore per il proprio figlio, lo è a maggior ragione per i neonati in cui l’alimentazione lattea proviene dal latte donato, per i bimbi piuma, e per i piccoli pazienti con patologie o in particolari situazioni che vedono l’indispensabilità delle cure all’interno dei reparti di neonatologia.
Un’informazione che fa ben sperare, nell’esaminare i dati dei centri di riferimento in cui si raccoglie e lavora il latte delle mamme, è quello legato alle donazioni esterne, infatti se la pandemia aveva rallentato anche queste attività, ora si assiste ad una ripresa a conferma che essere mamme è nel cuore e che ci può essere una genitorialità sociale.
“I più che buoni risultati nell’attività dati fino ad oggi dalle nostre banche potranno essere ottimizzati uniformando le migliori pratiche già confermate a livello territoriale”, ha detto l’assessore Manuela Lanzarin.