Lavoratori in nero a Rossano Veneto: scoperta dalla Guardia di Finanza rete di sfruttamento in un laboratorio tessile

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Lavoratori nero Rossano veneto

In un blitz congiunto, la Guardia di Finanza di Vicenza, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e lo Spisal hanno sgominato una rete di sfruttamento in un laboratorio tessile di Rossano Veneto. L’operazione, condotta nei giorni scorsi, ha portato alla luce una situazione di grave irregolarità, con l’impiego di ben 10 lavoratori “in nero”, prevalentemente di nazionalità cinese e pakistana.

Il laboratorio, avviato a marzo 2024 e gestito da una cittadina cinese, nascondeva un sistema di sfruttamento sistematico. Sei dei lavoratori identificati erano privi del permesso di soggiorno, una condizione che li esponeva a un rischio ancora maggiore di sfruttamento e precarietà.

Le Fiamme Gialle del Gruppo di Bassano del Grappa, supportate dagli altri enti, hanno condotto un’ispezione accurata all’interno della struttura, scoprendo le numerose irregolarità. Il titolare della ditta individuale è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per aver occupato lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno.

L’Ispettorato del Lavoro e lo Spisal hanno disposto la sospensione immediata dell’attività imprenditoriale, a causa della grave violazione delle norme sulla sicurezza e sull’impiego di manodopera irregolare. Inoltre, è stata irrogata una sanzione amministrativa di oltre 30.000 euro al titolare della ditta.

L’operazione condotta dalla guardia di finanza ha portato alla luce un quadro allarmante dello sfruttamento lavorativo nel territorio. I 10 lavoratori “in nero”, costretti a condizioni di lavoro precarie e spesso insicure, rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno più ampio e radicato.