Lavoratori stranieri in nero al macello di Bassano, Mattei (Cgil) racconta i fatti: “nel rispetto delle indagini”

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La FLAI CGILriporta una nota del sindacato – per bocca del suo segretario Generale intende fare un po’ di chiarezza circa l’articolo apparso in data di ieri (7 febbraio 2019) sui quotidiani e sul servizi andati in onda a seguito della conferenza stampa promossa da uno studio legale sulla vicenda dei lavoratori extra comunitari impiegati in modo regolare e irregolare all’interno di un noto macello del Bassanese.

“Questi lavoratori – racconta Giosuè Mattei – (i 4 apparentemente regolari) si erano avvicinati e tesserati alla FLAI CGIL per avere dei chiarimenti sulle loro retribuzioni”. “Fin da subito è apparso chiaro che le loro spettanze mensili rapportate all’orario di lavoro risultavano non conformi a quanto stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale e Regionale, e che i soggetti erano stati costretti a sottoscrivere dichiarazioni post datate perché il datore di lavoro applicava condizioni contrattuali senza il consenso dei lavoratori al fine di raggiungere un livello salariale pattuito”. “Inoltre – prosegue Mattei – studiando tutta la documentazione in nostro possesso e nei colloqui con i lavoratori, si evincevano chiari reati prefigurati dalla Legge 199/2016 e all’art. 603 c.p.”

“Nei molti colloqui avuti con loro – continua il segretario generale Flai CGIL della provincia di Vicenza – non hanno mai parlato apertamente di lavoratori impiegati completamente in nero e senza alcun titolo di soggiorno, ma intuendo quale fosse l’attività irregolare abbiamo più volte spiegato ai lavoratori che se avessero denunciato avrebbero potuto beneficiare oltre che della tutela legale e sindacale, per i loro “amici” impiegati in nero e senza documenti della protezione per vittime di sfruttamento così da avere un titolo di soggiorno nel nostro Paese”.

“Quando grazie all’attività conoscitiva messa in campo dalla FLAI CGIL – continua il Segretario – emergevano chiari particolari che si prefiguravano nei reati previsti all’interno della Legge 199/2016, siamo stati nelle condizioni di presentare una formale segnalazione dettagliata alle autorità competenti, in questo caso all’ Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza che qualche giorno dopo effettuava la prima ispezione all’interno dei locali dell’Azienda”.

“Successivamente a questa attività – continua Mattei – i lavoratori sono stati allontanati dall’azienda. Hanno quindi richiesto l’intervento del commissariato di polizia di Bassano Agli agenti personalmente ho spiegato la situazione. Sempre la FLAI CGIL a tutela dei lavoratori ha inviato immediatamente il 04/12/2018 all’azienda una formale messa a disposizione dei lavoratori che nel frattempo sono stati sospesi dal lavoro, e una lettera il giorno 07/12/2018 ai sensi dell’art. 7 della legge 300/1970 di respingimento di ogni addebito nei confronti dei lavoratori dopo che sempre l’azienda ha fatto recapitare a ciascun di essi una lettera di contestazione disciplinare”.

“Infine i lavoratori il 17/12/2018 hanno ricevuto la lettera di licenziamento che la scrivente ha denunciato pubblicamente con un comunicato stampa lo stesso giorno, che però mi permetto – chiosa il Segretario – nessun organo di stampa ha ripreso. Naturalmente il comunicato stampa riprendeva solo la fase del licenziamento perché in accordo con le autorità competenti si era deciso di mantenere il più stretto riserbo al fine di non compromettere tutta l’attività istruttoria tutt’ora in corso”.

“Quindi – conclude il segretario generale Mattei – come si può ben comprendere questa vicenda parte tutta dalla attività che la FLAI CGIL fa nel territorio e risultano inspiegabili apparentemente le motivazioni che hanno spinto questi lavoratori ad affidarsi “leggittimamente” ad uno studio legale esterno alla CGIL, anche se intuiamo delle motivazione che per la stessa ragione che citavo prima, cioè le indagini ancora in corso, ometto dall’esternare così come molti altri dettagli”.

“E’ chiaro e palese che il nostro territorio non è immune da queste forme di sfruttamento – denuncia Giosuè Mattei – nel settore delle carni così come soprattutto in agricoltura, e la mia Organizzazione è in prima linea insieme a tutta la CGIL per continuare la denuncia e la lotta ad ogni forma di sfruttamento ovunque esse si manifestano”.