Prende forma l’Alta Via della Grande Guerra, un percorso lungo 200 km che collega i 4 Sacrari Militari vicentini (Pasubio, Cimone, Asiago, Grappa) attraversando i luoghi dove si è combattuta la Prima Guerra Mondiale, ancora oggi ricchi di memorie, ricordi, emozioni.
Dal piazzale della Vittoria a Vicenza, terrazza panoramica sulla città, si può ammirare l’arco montano lungo cui si sviluppa l’Alta Via, quasi un abbraccio della montagna alla pianura, a voler testimoniare un legame indissolubile.
Ed è proprio in questa piazza che questa mattina è stato illustrato il progetto e i lavori in esecuzione, alla presenza di Francesco Rucco, presidente della Provincia di Vicenza capofila del progetto, Valter Orsi, consigliere provinciale delegato e sindaco di Schio, Comune promotore dell’Alta Via, Diego Rigoni, vicepresidente dell’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, Federico Vianello referente del progetto per Veneto Agricoltura, il colonnello Marco Manzone, comandante del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, Andrea Simionato, progettista.
“Il luogo della presentazione non è casuale -ha esordito Rucco– piazzale della Vittoria a Monte Berico è stato ideato e voluto per onorare i caduti della Grande Guerra ed è un punto d’osservazione privilegiato sulle nostre montagne. Il progetto dell’Alta Via è la prosecuzione degli interventi di recupero eseguiti in occasione del Centenario della Grande Guerra, con l’obiettivo di collegarli e valorizzarli in un unico percorso.”
Il progetto dell’Alta Via della Grande Guerra è un’iniziativa prima di tutto culturale e storica: i Sacrari Militari sono gli elementi principali di attestazione che, dopo i restauri conservativi del Centenario, diventeranno sempre più luoghi della Memoria Nazionale inseriti nel più ampio scenario europeo di valorizzazione dei paesaggi della Guerra come monito per le generazioni future.
“Sono tante però le sfumature e le componenti del progetto -ha sottolineato Orsi- a partire da quella ambientale, visto che interessa luoghi incontaminati da cui si gode di panorami mozzafiato, a quella turistica, dedicata a chi vuole vivere a pieno l’esperienza della montagna, passando per quella economica e sociale. Che vuol dire prodotti locali, ricettività, ristorazione slow, con la riqualificazione del tessuto economico e sociale di paesi, contrade ed elementi puntuali del territorio come rifugi, baite, agriturismi.” Concetti su cui ha insistito anche il vicepresidente Rigoni, con la certezza che “un progetto che unisce non possa che portare beneficio a tutti”.
L’investimento economico è di circa 1 milione di euro (947.280.000 euro per la precisione), in buona parte finanziato dalla Regione Veneto (circa 700.000 euro) e per il resto a carico di Provincia e Comuni.
A crederci sono in tanti, a partire dalla Provincia di Vicenza, ente capofila, la Regione Veneto e i tanti Comuni attraversati dal percorso. Della squadra fanno parte anche Veneto Agricoltura e Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, a cui la Provincia ha affidato l’esecuzione dei lavori a suggellare un rapporto di collaborazione tra enti che vede impegnato personale preparato e già a conoscenza dei luoghi e delle loro peculiarità.
“Molti dei lavoratori impegnati sono di queste zone -ha affermato Vianello di Veneto Agricoltura– non solo conoscono questi luoghi, ma li trattano con la sensibilità e l’orgoglio di chi sa che il bosco vissuto è un bosco sano, anche in termini di difesa del territorio da dissesti e degrado.”
Il progetto può contare anche sul supporto del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, già al lavoro per eseguire rilievi. “Sono i luoghi in cui ci esercitiamo -ha dichiarato il colonnello Manzone– ma sono anche la tomba di tanti giovani soldati che qui hanno combattuto per la Patria. Per loro non sarà mai abbastanza quello che facciamo.”
L’unione è anche il concetto alla base del logo del progetto: una montagna stilizzata composta da 4 montagne che ricordano le tessere di un tangram. Si parte dal Pasubio, la più verde per vegetazione, poi il Cimone color verde pino, Asiago con la terra marrone acceso per finire con la roccia del Grappa. Ad ogni vetta corrisponde un puntino, 4 come i 4 sacrari.
Un logo ideato da Daamstudio, intuitivo e fruibile per essere riprodotto lungo il percorso, sulla cartellonistica ma anche sulle rocce.
I lavori
I lavori sono iniziati lo scorso maggio e sono in avanzata fase di realizzazione.
Il progetto prevede la sistemazione e messa in sicurezza di sentieri alpini CAI esistenti nel territorio montano e pedemontano quale via di unione di ambiti che sono stati interessati dal 1915 al 1918 da eventi bellici. Si interviene sia negli edifici della memoria (Sacrari Militare, Musei, Museo, Centri Visita, ecc.), che in campo aperto nei siti recentemente recuperati (Areale del Pasubio, del Novegno – Priaforà, del Cimone, dell’Ortigara, di M. Zebio, complesso M. Melette, M. Fior e Castelbomberto, M. Cengio, ecc.), nelle fortezze italiane (Forte Corbin, Forte Campolongo, Forte Interrotto, Forte Verena, Forte Lisser, ecc.) e in quelle austroungariche nel limitrofo altipiano delle Vezzene (Forte Luserna, Forte Belvedere, Forte Spitz di Vezzena, ecc.).
Per facilitare e velocizzare l’esecuzione dei lavori intervenendo su più punti contemporaneamente, il percorso principale dell’Alta Via è stato suddiviso in cronoaree riferite ad ambiti geografici.
Una suddivisione utile anche a pianificare il cammino secondo il livello di preparazione degli escursionisti, con un occhio di riguardo a gruppi organizzati e famiglie.
Le cronoaree sono 5:
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Crono area Pasubio e Novegno: ambiti M. Pasubio, M. Novegno e M. Priaforà nella zona della Val Posina,
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Crono area sull’altipiano di Tonezza: ambiti M. Caviojo, C. Neutra e M. Cimone;
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Crono area altipiano dei Sette Comuni: ambiti di M. Cengio, M. Lemerle e M. Zovetto, M. Zebio, M. Ortigara (M. Forno, M. Chiesa, M. Campigoletti, M. Ortigara, C. Caldiera, M. Lozze), M. Fior e M. Castelgomberto;
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Crono area del Grappa: ambiti di Col Moschin, Col della Beretta e M. Asolone, M. Pertica e C. Grappa.
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Crono area Pedemontana: ambito zona sud dell’altipiano (località Boscon, Granezza, Col d’Astiago, ecc.), località Vallonara e Marostica, località Bregonze.
Ambito Monte Pasubio e Novegno – Priaforà – Val Posina
E’ stato sistemato il sentiero CAI, nel tratto di percorso da Passo Xomo a Bocchetta Campiglia passando per l’osservatorio del capitano Tron.
Successivamente i lavori sono proseguiti nel tratto da Passo Xomo sino ai Colletti di Posina con il recupero del caposaldo italiano di M. Alba.
In agosto è iniziato il cantiere a passo Campedello.
Ambito Monte Cimone – Valle dell’Astico
Si sta sistemando il sentiero CAI lungo la strada degli Alpini nel tratto di percorso da contrada Pierini sino a Monte Cimone.
Cronoarea Altopiano dei Sette Comuni
Sono in corso lavori sul sentiero di accesso al Museo all’aperto di Monte Zebio e sul sentiero CAI da Malga Pozze e Monte Forno sino a Monte Chiesa.
A breve inizierà la sistemazione del museo all’aperto di Monte Cengio ed in particolare del sentiero di arroccamento noto come “la granatiera”.
Ambito Monte Grappa
E’ stato sistemato il sentiero CAI da contrada Londa a Valstagna sino a Col Moschin e poi sino a località Finestron.
Altopiano sud – Pedemontana vicentina
Gli interventi inizieranno nella seconda metà di settembre.