Lavori per AV/AC Verona – Vicenza in area contaminata da Pfas, Acqua Bene Comune Vicenza: rischi per risorsa idropotabile

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Rischi per risorse idriche per lavori Tav/Tac Verona Vicenza in area Pfas
Rischi per risorse idriche per lavori Tav/Tac Verona Vicenza in area Pfas

Con Delibera n. 84/2017 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale al n. 165 del 18.07.2018) il Cipe ha approvato il progetto Definitivo della nuova linea AV/AC Verona-Vicenza­ Padova – scrive nella nota che pubblichiamo Acqua Bene Comune Vicenza -. La predetta Delibera richiama al suo interno, come parte integrante, il parere di compatibilità ambientale del Ministero della Transizione Ecologica (già Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) n. 2232 del 25 novembre 2016 emesso a seguito dello Studio di Impatto Ambientale sull’ opera.

Acqua Bene Comune (da qui ABC) ha chiesto di incontrare Acque Veronesi (da qui AV) in data 16 luglio 2021 poiché irappr_esentanti dell’ associazione sono preoccupati di come verrà gestita l’acqua durante la costruzione della TAV che percorrerà, nel territorio veronese e vicentino, le zone rosse, zone inquinate da PFAS.

Abbiamo saputo che, per questi lavori, ad Acque del Chiampo sono stati richiesti 4 allacci all’ acquedotto civile per relativi 4 varchi al cantiere mentre Acque Veronesi ci ha confermato di aver ricevuto la richiesta, da parte del Genio Civile di un nulla ostaall’ autorizzazione di due pozzi industriali che preleveranno dalla falda freatica fino a 20 1/sec da circa 30 metri di profondità. Le nostre preoccupazioni sono: il cantiere TAV utilizzerà moltissima acqua. La utilizzerà in minima parte per uso personale deidipendenti; la userà per la produzione del calcestruzzo; la userà per lavaggio del terreno e dei suoi mezzi di trasporto al fine di abbassare la quantità di polveri che potrebbero liberare nell’ aria durante i lavori. L’associazione si chiede: che acqua verrà utilizzata? Acqua pulita o acqua contaminata da PFAS? Se si utilizzerà acqua contaminata, essa, scaricata dopo il suo utilizzo, andrà a peggiorare lo stato di falde meno inquinate? Andrà a contaminare i terreni o corsi d’acqua superficiali, compromettendo le colture irrigue o gli allevamenti animali? Se sarà sversata in corsi d’acqua o conferita in un impianto di depurazione che a sua volta rilascerà i propri reflui in un corpo idrico, potrà raggiungere per quella via zone al momento esenti da pfas?

Un’altra preoccupazione è la seguente: il cantiere TAV prevede di procedere alla costruzione di piloni di consolidamento che sprofonderanno per 50 metri lungo il percorso del segmento ferroviario. Questi piloni dove verranno posti? Potrebbero mettere in comunicazione falde pulite con falde contaminate?

L’incontro con AV ha evidenziato che il Gestore effettua un controllo accurato degli aspetti che la legge affida alla sua competenza, in particolare per assicurare la qualità dell’acqua erogata dall’acquedotto, presidiando, oltre ai processi produttivi gestiti, lo stato della falda da cui prelevano i pozzi, e filtrando l’acqua se necessario. Tuttavia le diverse dinamiche di disseminazione dell’inquinamento nell’ambiente, anche per i possibili effetti futuri sull’acquifero, non sono sotto il suo controllo, tranne nel momento in cui, nella costruzione del Piano di Sicurezza dell’Acqua per una singola località il Gestore lavora in sinergiacon vari enti coinvolti, Usi, Arpav, Provincia, Comuni.

Insomma ad ABC rimane una preoccupazione di fondo: purtroppo la nostra zona è coinvolta in un caso di inquinamento tra i più gravi che si siano verificati in Italia. Le acque di una delle falde più grandi d’Europa sono compromesse per diversi decenni a venire. Se poi andiamo ad aggiungere che anche l’aria della pianura padana contiene livelli paurosi di polveri sottili, stiamo parlando veramente di un territorio colpito duramente dall’ inquinamento.

ABC è particolarmente preoccupata del fatto che i vari progetti, tutti corredati di documentazioni che rispettano le leggi,all’ atto pratico, sembra tengano conto in modo superficiale di aspetti che riteniamo importanti. Le responsabilità autorizzative, prescrittive e di controllo sono frammentate e suddivise fra vari enti. Non c’è evidenza per noi di una regia comune, di protocolli precisi per una condivisione sistematica e tempestiva dei dati di controllo, capace di consentireuna efficace valutazione preventiva degli impatti e l’immediata interruzione eventuale di comportamenti lesivi. Insomma,l’idea che ABC si è fatta di questa situazione è che gli aspetti legati all’inquinamento siano lasciati ai margini se nonaddirittura trascurati.

L’ associazione, quindi, attraverso questo comunicato ha l’obiettivo di riportare l’attenzione dell’ opinione pubblica su questo tema. Non possiamo più permetterci il benché minimo errore per quanto riguarda la gestione del territorio e questo risultato può essere ottenuto solo se tutti gli enti coinvolti si coordinano nel perseguire obiettivi comuni: l’obiettivo principale dovrebbe essere per tutti quello di evitare che le problematiche ambientali, già al limite del sostenibile sia da un punto di vista sociale che economico, si amplifichino.

L’ associazione auspica che venga aperto un tavolo tecnico permanente che, oltre ad avere il compito di tenere tutto sotto controllo, mantenga attivo il canale comunicativo con la popolazione garantendo trasparenza, efficienza e competenza.

La riunione con AV si è chiusa con un’ulteriore amara riflessione: le acque contaminate che AV tratta, vengonodecontaminate dagli PFAS filtrandole con