“Le imprese artigiane che portano avanti la tradizione del lavoro sono l’asse portante del nostro territorio Veneto. Il mondo dell’artigianato è quasi sempre composto da famiglie con fortissimi valori di coesione che si sono trasformati in imprese. Da un’idea si è costruito un progetto di vita che si è tramandato di padre in figlio e che ha costruito una impresa fondata sull’economia reale, così distante dall’economia finanziaria che fa i conti solo con i bilanci. Qui il bilancio principale è la propria azienda, è sapere che si sta lavorando per garantire l’orgoglio e la fierezza di avere costruito qualcosa di proprio e di avere rinnovato con semplicità e trasferito il proprio valore, ciò che è stato costruito, alle generazioni future”.
Lo ha detto questa mattina l’Assessore regionale al lavoro intervenendo a Cartigliano (VI) in occasione della cerimonia Fedeltà Associativa di Confartigianato Imprese Vicenza mandamento di Bassano del Grappa. Nell’occasione sono state premiate le imprese che da 50 anni e oltre aderiscono all’associazione.
“Oggi il problema è certamente quello della perdita di fiducia – ha proseguito l’Assessore regionale -. Viviamo in un mondo che ha tolto la fiducia, che subisce i grandi cambiamenti, con imposizioni, spesso volute dalla politica, incomprensibili e percepite come molto distanti dalla gente. Dobbiamo riavvicinare la politica al territorio, dobbiamo riprenderci quello che è in Veneto è abbastanza normale, ossia la capacità di ascolto di queste istanze del mondo produttivo che oggi si deve interrogare su nuove tecnologie, nuove competenze e nuova forza lavoro”.
“Il primo problema resta la natalità – conclude l’Assessore regionale -. Abbiamo la forte necessità di cambiare il passo sia a livello nazionale che europeo: troppe regole, direttive, leggi sono fatte contro l’imprese e sono oggi incomprensibili. E abbiamo bisogno oggi di un azioni di governo che mettano al centro le esigenze dell’economia e delle imprese italiane. Solo così tutti i problemi, anche quelli della sostenibilità ambientale e sociale, saranno risolti. Perché è con il buon senso e con l’avvicinare le risposte alle vere esigenze che si affrontano le grandi trasformazioni economiche. Non chiudendo filiere produttive come quelle dell’automotive, che tanta parte ha nel mondo dell’artigianato, ma abbassando i costi di produzione”.