Estate Vicentina: dai controlli della GDF emerge un quadro allarmante sul lavoro in nero

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Guardia di Finanza di Vicenza

È soprattutto il lavoro in nero che ha impegnato quest’estate il comando provinciale della guardia di finanza di Vicenza nel corso dei controlli sul territorio contro illeciti di varia natura. Lo si evince da un report stilato e diffuso dalle fiamme gialle vicentine.

I controlli hanno riguardato soprattutto le località beriche ad alta vocazione turistica o città d’arte come Vicenza, Bassano del Grappa, Marostica, Schio, ma anche il Basso Vicentino, Thiene e territori limitrofi. Attenzionate inoltre le aree montane come l’Altopiano di Asiago, l’area di Recoaro Terme e la zona dei Colli Berici.

Un rafforzamento delle attività di controllo e prevenzione che ha riguardato soprattutto la lotta all’abusivismo commerciale, all’evasione fiscale (legata alle case-vacanze), alle truffe e alle irregolarità nella vendita di carburante, al cosiddetto lavoro sommerso o lavoro in nero, con particolare riguardo al settore del food e alla contraffazione, ai prodotti non sicuri e ai traffici di droga, in parte destinata a rifornire i punti di spaccio delle località di villeggiatura.

Le 850 pattuglie in servizio hanno complessivamente svolto centinaia di interventi che, tra le altre evidenze, hanno portato alla luce 113 lavoratori in nero o irregolari, tra loro anche minorenni e stranieri. 30 imprenditori, datori di lavoro in nero sono stati multati per un importo complessivo di 400.000 euro. Segue il dettaglio, settore per settore.

LAVORO IN NERO SOMMERSO E IRREGOLARE 

Nel comparto del lavoro in nero e irregolare sono stati svolti circa 70 interventi che hanno consentito di individuare 113 lavoratori irregolari (tra lavoratori in nero e irregolari), di cui 3 minori e 16 stranieri; circa una trentina i datori di lavoro verbalizzati per un importo complessivo di sanzioni amministrative proposte/irrogate per circa € 400.000,00, oltre a 19 provvedimenti di sospensione dell’attività disposti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Vicenza, su proposta delle Fiamme Gialle, con cui la collaborazione a livello provinciale è strettissima. 

In questo settore, per la prima volta, è stata avviata dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza e i Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione delle Ulss n. 7 e n. 8 (cc.dd. S.I.A.N.) una forma di collaborazione strutturata che ha portato all’esecuzione di numerosi controlli in bar, ristoranti e locali notturni dell’intera provincia berica, finalizzati alla verifica del corretto adempimento degli obblighi vigenti, oltre che in materia di legislazione sul lavoro (sia ai fini previdenziali che assistenziali e di immigrazione), anche in tema di rispetto della normativa di igiene degli alimenti. 

In particolare, nel capoluogo berico sono stati eseguiti diversi interventi, che in due casi hanno portato all’elevazione di sanzioni in materia giuslavoristica nei confronti di due ristoranti

Nel primo locale è stata rilevata la presenza di una lavoratrice in nero, peraltro beneficiaria del reddito di cittadinanza, circostanza che ha portato all’irrogazione della prevista “maxi-sanzione”, oltre che alla segnalazione alla Autorità Giudiziaria della lavoratrice. Nel secondo locale è stata riscontrata la presenza di due lavoratori stranieri in nero, di cui uno minorenne seppur in età lavorativa, che ha portato all’irrogazione della “maxi-sanzione” maggiorata del 20% per l’impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. 

Inoltre, rappresentando i predetti lavoratori oltre il 10% del totale del personale impiegato è stata richiesta e valutata positivamente dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro (I.T.L.) di Vicenza l’irrogazione del previsto provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Sulla base dei rilievi formulati dai militari, il titolare di quest’ultimo ristorante ha regolarizzato la posizione dei lavoratori e ha versato una somma aggiuntiva per la revoca del predetto provvedimento di sospensione. 

In entrambi i casi, inoltre, il personale del S.I.A.N. dell’ULSS8 Berica intervenuto con i finanzieri ha impartito prescrizioni di natura igienico-sanitaria il cui mancato adempimento è punito con una sanzione pecuniaria e la sospensione dell’attività imprenditoriale. 

Analoga attività di controllo è stata estesa anche nei confronti di una ditta individuale, facente capo a un soggetto di origine cinese, esercente l’attività di ristorazione con somministrazione nel comune di Chiampo. Nei locali della ditta controllata, i militari operanti hanno rilevato la presenza di tre lavoratori in nero, con conseguente irrogazione della prevista “maxi-sanzione” e segnalazione all’I.T.L. di Vicenza, per la sospensione dell’attività imprenditoriale. 

Inoltre, al titolare del locale è stato contestato il pagamento delle retribuzioni di due mensilità nei confronti di un lavoratore irregolare tramite contanti, in luogo dei metodi obbligatori di tracciabilità, condotta per la quale è prevista un’ulteriore sanzione amministrativa. Contestualmente, il personale del S.I.A.N. dell’ULSS8 Berica ha impartito diverse prescrizioni di natura igienico-sanitaria. 

Altro intervento ad Asiago, nel corso del quale sono stati rilevati due lavoratori in nero, peraltro senza permesso di soggiorno (con contestuale richiesta all’I.T.L. della sospensione dell’attività imprenditoriale) impiegati da una azienda edile vicentina, nonché ad Arzignano dove le Fiamme Gialle sono intervenute in un locale “kebab”, scoprendo 4 lavoratori totalmente in nero, di cui due risultati privi di permesso di soggiorno: sono scattate denunce e sanzioni amministrative per il titolare del punto ristoro. 

Controlli anche nelle zone montane, nei confronti di rifugi e malghe, sia nell’Altopiano di Asiago che a Recoaro Terme. In particolare, sono stati eseguiti 3 interventi, che hanno portato all’individuazione di 4 quattro lavoratori in nero (privi della preventiva comunicazione obbligatoria di instaurazione del rapporto di lavoro) e 13 lavoratori  irregolari.

In un caso, gli accertamenti eseguiti dopo l’accesso, hanno consentito di rilevare che 7 dipendenti avevano intrapreso, in passato, la propria opera senza essere stati formalmente assunti, lavorando, peraltro, in orari e giornate in misura nettamente superiore a quella certificata dalle buste paga, nonché percependo compensi con modalità non tracciabili. In tale ultimo caso è stato altresì proposta all’Ispettorato del Lavoro di Vicenza la sospensione dell’attività imprenditoriale, poiché è stata accertata la presenza nel locale di personale impiegato in nero in misura superiore al 10% di quello regolarmente assunto. 

Interventi anche nei confronti di feste e party organizzati senza autorizzazione: 

– a Zugliano un intervento eseguito in orario notturno presso un maneggio ha consentito di contestare la presenza un lavoratore sorpreso a prestare la propria opera in nero; peraltro, successivi accertamenti condotti dai militari hanno fatto emergere che quest’ultimo risultava percettore anche di reddito di cittadinanza; 

– a Montecchio Precalcino, invece, è stata rilevata la programmazione di un evento danzante, pubblicizzato sui social network, ad ingresso libero, organizzato in un’area nella disponibilità di un’associazione dilettantistica formalmente dedita alla pesca. Nel corso dell’intervento è stato riscontrato che l’associazione sportiva forniva (a centinaia di avventori presenti), oltre alla somministrazione di alimenti e bevande, anche un servizio di musica ed intrattenimento ai soci ed ai non soci. Gli operanti, accertata l’assenza di qualsivoglia licenza di pubblica sicurezza (ex artt. 68 e 80 del T.U.L.P.S.) e la prescritta certificazione di prevenzione incendi (ai sensi del D.P.R. 01.08.2011, n. 151) necessari per la gestione di locali aperti al pubblico, hanno proceduto al sequestro preventivo d’iniziativa dell’area (di circa 2.000 mq) e del chiosco in uso alla predetta associazione, nonché alle segnalazioni di rito. 

In alcuni casi relativi alla fattispecie del c.d. “contratto a chiamata”, alcuni datori di lavoro hanno tentato di regolarizzare il personale impiegato in nero mediante comunicazioni all’Ente competente fatte in corso di controllo dei finanzieri ovvero subito dopo.

CONTROLLI VALUTARI E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI 

La salvaguardia della circolazione dell’euro e, più in generale dei mezzi di pagamento, è una responsabilità che grava in modo preminente sul Corpo. Nello specifico comparto sono stati sequestrati circa € 400.000,00 in contanti, di presumibile provenienza illecita. 

Inoltre, sulla scorta delle nuove misure di legge introdotte per l’attuazione del Piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR), che hanno anticipato al 30 giugno il termine a decorrere dal quale viene applicata la sanzione amministrativa pecuniaria per la mancata accettazione di pagamenti elettronici, sono state accertate 5 violazioni connesse al rifiuto, da parte degli esercenti, di ricevere pagamenti mediante POS

I servizi in parola traggono origine dallo sviluppo di segnalazioni effettuate dai cittadini mediante il servizio di pubblica utilità “117”. A seguito della contestazione, si è proceduto alla trasmissione del rapporto, come previsto dall’art. 15 del D.L. n. 179/2012, al Prefetto di Vicenza, Autorità competente per l’irrogazione della sanzione amministrativa pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento, con l’esclusione della possibilità di avvalersi del pagamento in misura ridotta. 

Nell’ambito dei c.d. “traffici illeciti”, sono stati eseguiti oltre 80 interventi presso concerti, piazze, manifestazioni canore ed eventi estivi vari, che hanno portato al sequestro diversi quantitativi di stupefacenti (grazie all’infallibile fiuto delle unità cinofile antidroga di Zack e Rey) del tipo marijuana, hashish e cocaina, oltre ad armi da taglio e materiale vario per il confezionamento delle sostanze; sono state identificate centinaia di soggetti, 11 dei quali verbalizzati e 4 deferiti all’Autorità Giudiziaria competente. 

FENOMENO DELLE LOCAZIONI IN NERO 

Sotto la lente d’ingrandimento delle Fiamme Gialle beriche sono finiti anche i proprietari di seconde e terze case per gli affitti nelle località di vacanza non dichiarati al Fisco: delle decine di controlli svolti nel periodo estivo, 12 sono risultati irregolari. 

Massima attenzione, in particolare, nella zona dell’Altopiano dei sette comuni, dove è proseguita l’articolata attività di controllo volta al contrasto delle irregolarità in materia di locazioni turistiche, soprattutto a difesa delle decine di onesti imprenditori del settore turistico spesso danneggiati da offerte alloggiative “abusive” e “in nero”, oltre che a tutela delle risorse finanziarie dei diversi Comuni del territorio utili per la corretta demoltiplicazione di servizi pubblici essenziali a cittadini e turisti. 

Gli accertamenti ispettivi – avviati nei confronti di proprietari di appartamenti destinati, in forma non professionale, alla locazione turistica – sono consistiti nel controllo del possesso dei titoli autorizzativi all’esercizio dell’attività, nell’avvenuta dichiarazione dei canoni di locazione percepiti in sede di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi, nella corretta registrazione dei contratti di locazione, nell’incasso e nel successivo versamento della tassa di soggiorno e nel rispetto degli obblighi di rendicontazione statistica delle  strutture ricettive extralberghiere previste dalla Legge Regionale Veneto n. 11/2013. 

CONTROLLO PREZZI CARBURANTE 

Sono stati, poi, intensificati anche i controlli dei prezzi dei carburanti praticati al pubblico al fine di contrastare irregolarità e scoraggiare eventuali manovre speculative sui prezzi praticati ai distributori stradali, prezzi che a causa delle tensioni dovute al conflitto ucraino-russo e ad altri fattori connessi all’aumento dell’inflazione, hanno fortemente inciso sulle tasche dei cittadini. 

I controlli in parola si sono sostanziati, principalmente, attraverso la verifica degli obblighi relativi all’esposizione dei prezzi di vendita dei beni e all’effettuazione delle previste comunicazioni al Ministero dello sviluppo economico, con frequenti verifiche delle giacenze contabili e fisiche dei carburanti. 

Oltre 60 gli interventi che hanno interessato tutto il territorio della provincia, 14 dei quali hanno portato alla rilevazione di irregolarità con 17 contestazioni in materia di disciplina dei prezzi di carburante

In un caso è stata addirittura accertata l’omessa iscrizione al portale “Osservaprezzi Carburanti” del Mi.S.E., necessaria al fine di comunicare i prezzi praticati per ogni tipologia di carburante pubblicizzato.

ABUSIVISMO COMMERCIALE 

In particolare, sono stati eseguiti circa 450 controlli contro l’abusivismo commerciale e la corretta emissione dei documenti commerciali di vendita, soprattutto presso i mercati rionali e comunali, le manifestazioni locali, le feste e “sagre” di paese, particolarmente affollate nel periodo estivo. 

In due casi è stata, addirittura, constatata l’assenza del registratore di cassa telematico, in particolare: 

– nei confronti di una ditta individuale esercente l’attività di bar e altri esercizi simili, sita nell’Altopiano di Asiago, dove, peraltro, è stata constatata la presenza di 4 lavoratori irregolari, pari al 100% del personale impiegato; 

– nei confronti di una azienda agricola vicentina. In quest’ultimo caso, il controllo è stato eseguito nel corso di uno dei tanti eventi estivi aperti al pubblico dedicati principalmente alla degustazione di vini e formaggi, dove, a fronte di vari pagamenti effettuati in contanti, non veniva rilasciato alcun documento fiscale agli avventori.