“Nel mondo del lavoro, a fare le spese della grave crisi economica conseguente alla pandemia sono state soprattutto le piccole e medie imprese italiane. In poche, soprattutto quelle di piccola dimensione che hanno fatto grande il nostro settore manufatturiero, hanno potuto mantenere i livelli occupazionali precedenti alla pandemia, e solo grazie agli ammortizzatori sociali. Purtroppo, però, la cassa integrazione ha fatto sì che molti giovani apprendisti, assunti negli ultimi tre anni, abbiano visto sfumare l’opportunità di vedere confermato il loro posto di lavoro. Un dramma umano, occupazionale e formativo al quale il Governo deve porre rimedio. Per questo ho presentato una risoluzione per invitare il Presidente del Consiglio dei Ministri a valutare iniziative finalizzate a confermare i giovani dopo il loro periodo di apprendistato, aumentando l’esonero degli oneri indiretti dagli attuali 12 mesi a 36 mesi da parte dello Stato, così da permettere all’azienda di poter programmare la ripresa dell’attività con una riduzione di costi gestionali”.
Ad annunciarlo è Silvia Rizzotto (Zaia Presidente), presidente della Seconda commissione consiliare permanente.
“Lo strumento dell’apprendistato è fondamentale per la creazione di una nuova generazione di lavoratori, ed è ormai un modo consolidato per permettere ai più giovani, studenti freschi di studi ma con pochissima esperienza, di affacciarsi al mondo del lavoro. Attraverso questo istituto, permettiamo di tramandare le competenze e le qualità che hanno permesso al Veneto di diventare un punto di riferimento nel mondo imprenditoriale. È compito delle istituzioni tutelare i nostri giovani e le nostre imprese, conclude Silvia Rizzotto.