Incontri online mirati con quasi 500 PMI vicentine, per approfondire in tema di lavoro i principali e più specifici rischi collegati ai loro settori di attività: è questa la nuova iniziativa messa in campo congiuntamente dagli Spisal dell’ULSS 8 Berica e dell’ULSS 7 Pedemontana, individuati nell’ambito dei cosiddetti Piani Mirati di Prevenzione (PMP).
I PMP sono una delle iniziative incluse nel Piano Regionale di Prevenzione 2020-2025, in riferimento al macro obiettivo riguardante la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali sul lavoro. Il piano prevede infatti la realizzazione sul territorio della Regione Veneto di una serie di attività condotte dagli SPISAL, tra cui appunto l’attuazione dei Piani Mirati di Prevenzione.
La Regione del Veneto, condividendo la programmazione con Enti e Parti Sociali in sede di Comitato Regionale di Coordinamento (ex art. 7 del D. Lgs. 81/08), ha individuato i tre settori strategici per l’applicazione dei piani mirati: i settori del legno, della logistica e della metalmeccanica.
Proprio alle aziende di questi settori sono dedicati gli incontri online che si terranno a partire da oggi e fino al 14 giugno. I partecipanti, che hanno ricevuto nei giorni scorsi una lettera di invito, con il link per seguire gli incontri, sono stati estratti da un elenco inviato dalla Regione Veneto alle ULSS vicentine, frutto di un’elaborazione di un database dell’Inail.
L’obiettivo è favorire il dialogo tra i consulenti degli Spisal e le aziende, illustrare i materiali predisposti dai gruppi tecnici regionali e fornire indicazioni sui rischi connessi a questi settori di attività.
“I PMP rappresentano una metodologia innovativa e partecipata con il coinvolgimento e la condivisione delle parti sociali e delle imprese – sottolinea Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULS S8 Berica -. Con questa iniziativa, inoltre, si conferma una volta di più come l’impegno degli Spisal non sia finalizzato all’attività sanzionatoria, sebbene talvolta questa si renda necessaria in ottemperanza alle normative in vigore. Al contrario l’obiettivo primario è lavorare sulla prevenzione e collaborare a questo scopo con le aziende, che devono guardare agli Spisal come un interlocutore prezioso in grado di chiarire eventuali dubbi e fornire suggerimenti utili”.
“Voglio sottolineare – commenta il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza – la stretta collaborazione tra gli Spisal delle due Ulss vicentine e in generale con la Regione Veneto per la sicurezza sul lavoro. Questo è un tema che come Azienda consideriamo con la massima attenzione, anche in considerazione del fatto che proprio nel territorio di competenza della nostra azienda socio-sanitaria si trovano alcune delle aree con la più alta densità manifatturiera in Europa. Alla luce di questo dato, possiamo dire che nel nostro territorio, anche grazie all’impegno continuo dello Spisal aziendale, esiste ormai una diffusa cultura della sicurezza sul lavoro, ma l’obiettivo a cui dobbiamo tendere è quello di eliminare del tutto gli incidenti sul lavoro e per questo occorre continuare a investire nella prevenzione con tutti gli strumenti e le iniziative possibili”.
Attraverso i PMP, gli Spisal vicentini puntano a sviluppare un percorso volto a migliorare la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, articolato in tre fasi. Il primo passo è offrire assistenza, fornendo alle aziende coinvolte nel progetto gli strumenti (definiti tramite la collaborazione delle parti sociali e datoriali) per procedere ad un’autovalutazione relativamente a specifici rischi del settore.
Vi è poi l’attività di monitoraggio e vigilanza, nella quale si chiede alle aziende coinvolte di valutare il proprio livello di sicurezza e di salute in riferimento a specifici rischi seguendo la check list predisposta dal gruppo di lavoro regionale; successivamente, un campione di aziende sarà oggetto di interventi di vigilanza condotti da parte degli Spisal. Infine, si procederà con la verifica dell’efficacia dell’attività svolta, raccogliendo e valutando i risultati ottenuti, che saranno condivisi con le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali, insieme a eventuali “buone prassi” individuate all’interno delle aziende.