![Riscontri Guardia di Finanza Riscontri Guardia di Finanza](https://www.vipiu.it/wp-content/uploads/2021/08/Riscontri-Guardia-di-Finanza-696x522.jpg)
Prosegue incessante l’impegno della Guardia di Finanza volto alla tutela della collettività e della legalità economico-finanziaria nonché alla prevenzione e repressione delle violazioni in materia di “lavoro sommerso”. Nel corso di un controllo, i Finanzieri della Compagnia di Erba hanno scoperto, presso un autolavaggio sito nel comune di Cantù (CO), tra i 5 lavoratori trovati intenti a prestare la loro opera, 3 lavoratori in “nero”, due di origini Pachistane ed uno d’origine Ivoriana, impiegati con mansioni di lavamacchine.
![Guardia di Finanza in azione di controllo](https://www.vipiu.it/wp-content/uploads/2021/08/Guardia-di-Finanza-in-azione-di-controllo-300x169.jpg)
Per tale irregolarità, sono state elevate sanzioni che, se sanate entro 120 giorni dalla contestazione, ammontano ad €. 5.400,00 altrimenti possono raggiungere la somma massima di €. 10.800,00. È stata inoltre disposta, dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Como-Lecco, nei confronti dell’esercente, la sospensione dell’attività, in quanto, nel giorno dell’intervento, i lavoratori in nero accertati superavano la soglia del 20% della totalità dei lavoratori impiegati.
L’attività commerciale è stata ripresa, nella giornata di mercoledì 18 agosto u.s., in quanto l’esercente ha provveduto alla regolarizzazione dei 3 lavoratori riscontrati “in nero” oltre al pagamento di €. 500,00, quale acconto dell’ulteriore sanzione di €. 2.000,00 relativa alla sola chiusura obbligatoria dell’attività, il cui saldo dovrà avvenire entro sei mesi dall’istanza di revoca, così come previsto dall’art. 14, comma 7, del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i..
L’attività delle Fiamme Gialle s’inquadra, in particolare, in due dei numerosi obiettivi perseguiti dal Corpo: da un lato arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge, dall’altro tutelare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, i lavoratori.
Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare, non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro.